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A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.
L’unica persona ancora convinta che Trump non sapesse niente dei traffici di Epstein è l’addetta stampa della Casa Bianca Nonostante le ultime rivelazioni riguardanti gli Epstein Files, Karoline Leavitt continua a ripetere che «il Presidente non ha fatto nulla di male».
È uscito il primo trailer di Marty Supreme, il film sul ping pong con cui Timothée Chalamet punta a vincere l’Oscar Il film di Josh Safdie è stato accolto con entusiasmo dalla critica e il suo protagonista è già lanciatissimo verso la statuetta per il Miglior attore. 
Da oggi scatta il blocco ai siti porno per i minorenni, solo che al momento non è bloccato niente Dal 12 novembre i portali per adulti devono controllare l'età degli utenti con un sistema esterno e anonimo, che però non è ancora operativo.
È morto Homayoun Ershadi, leggendario attore iraniano che Abbas Kiarostami scoprì a un semaforo Il suo ruolo ne Il sapore della ciliegia lanciò una carriera iniziata per caso: nonostante il successo, non si è mai sentito un vero attore.
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Perché il dominio libico .ly ha colonizzato Internet?

26 Ottobre 2015

Recentemente la startup di moda Artsy (di cui parlavamo qualche settimana fa) ha cambiato il suo dominio da art.sy a artsy.net. Il dominio .sy è di proprietà del governo siriano e, in quanto tale, la sua concessione è regolata da una tassa annuale da versare nelle casse del paese mediorientale. Artsy si è trovato costretto a modificare il suo dominio quando il suo utilizzo è entrato in contrasto con le sanzioni economiche che gli Stati Uniti hanno imposto alla Siria nel 2012, per il suo apparente supporto a gruppi terroristici. Nonostante la scelta del nome del sito web di Artsy esulasse completamente da qualsiasi questione politica, Mark Dubowitz ha commentato così la notizia a Slate: «Usare quel dominio per il nome del sito web della tua compagnia va bene, è ok. Non è ok, però, che il Paese del dominio che stai utilizzando sia responsabile della morte di cittadini americani».

Quello di .sy è solo uno degli esempi delle connessioni che la scelta degli Url può avere sulla realtà geopolitica. Perché compagnie occidentali ricorrono a domini libici, montenegrini o addirittura del Territorio britannico dell’Oceano Indiano? Lo spiega Priceconomics, e c’entrano prima di tutto le caratteristiche della lingua inglese. Il dominio libico .ly ad esempio è il suffisso di tanti avverbi inglesi e, quasi di conseguenza, il nome scelto da tante startup del mondo anglossassone. La storia di quest’ultimo, raccontata dal sito Citizen-Ex, è molto particolare. Fino al 2004 infatti il dominio non è stato di proprietà del governo della Libia: acquistato prima da un privato cittadino, Kalil Elwiheshi,  per alcuni anni era addirittura scomparso insieme a più di 12 mila siti web. Dal 2011 è passato nella mani della famiglia Gheddafi, ma la guerra, le sanzioni degli Usa e delle Nazioni Unite e la scomparsa di alcuni siti come Letter.ly hanno contribuito a un decremento nel suo uso.

Beirut, Cultural Capital In The Midst Of A Restive Region

Tutti i paesi dell’Organizzazione internazionale per la normazione, il più importante ente per la definizione di norme tecniche su scala mondiale, hanno un proprio dominio, da quando nel 1983 Jon Postel (uno dei creatori di Arpanet) si inventò il Domain Name System (Dns) per dare un nome ai diversi luoghi del web. Il possesso di questi domini  – definiti di primo livello – ne permette la concessione a terzi, in cambio di una somma annuale. Su Citizen-Ex vengono raccolte le storie di alcuni domini “particolari”: da quello del Montenegro (.me), spesso utilizzato dai portfolio personali e addirittura da Facebook (fb.me) e reclamato dal Primo Ministro Vujica Lazovic solo nel 2014, alla piccola isola di Tuvalu, che ricava circa il 10% dei suoi introiti dalla concessione del dominio .tv alla Verisign, società che gestisce i domini di rete. Fino ad arrivare al Territorio Britannico dell’oceano indiano (.io) che, come l’autore ricorda, «a meno che tu non faccia parte dell’esercito o non abbia uno yacht, è un luogo raggiungibile solo grazie a Internet».

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