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18:23 giovedì 11 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
D’ora in poi su Letterboxd i film si possono anche noleggiare I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: chicche del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Di cosa si è parlato questa settimana

L'intervista a Gino Cecchettin, gli ospiti di Atreju, i fan di Alice Rohrwacher e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio
16 Dicembre 2023

Politica – La storia sfinita
Per quantità e qualità degli ospiti ormai un evento che può fare concorrenza a Sanremo, quest’anno il festival di Atreju si è sforzato di unire quell’immagine sbarazzina («scapigliata e iconoclasta», questa la definizione di Donzelli di FdI) tipica della destra meloniana all’accoglienza bipartisan che ci si aspetta da un evento quasi istituzionale. E quindi ce n’è per tutti. Gli indecisi/astensionisti potranno divertirsi col pattinaggio gratis, il mercatino solidale, il finger food. Gli elettori di sinistra potranno godersi gli interventi di Concia, Renzi, Calenda, Emiliano, Minniti e Violante. A quelli di destra la delizia di ascoltare le parole di (tra gli altri) La Russa, Salvini, Tajani e dell’immancabile Abascal di Vox. Non mancherà l’approfondimento sportivo con il Ct della Nazionale Spalletti e digressioni comiche con le vignette di Osho e con qualsiasi cosa dirà Elon Musk. Di fronte a un’offerta così ricca, si capisce la presenza ad Atreju di insospettabili e imprevedibili. Uno su tutti: Andrea Giambruno.

Polemiche – Disonora il padre
Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, il padre di Giulia Cecchettin ha parlato del dolore per la perdita della figlia e di «una battaglia che in realtà è di tutti», contro violenza di genere, «patriarcato e femminicidi». «Mi rivolgo a tutti gli uomini», ha detto anche, «a cui voglio mandare un messaggio: dite alle donne “ti amo” e fatelo più spesso». Me nei giorni seguenti, più che delle sue parole, si è parlato soprattutto dei tweet di uno suo presunto profilo X, successivamente sparito, in cui comparivano svariati tweet sessisti e sporcaccioni, e del fatto che lui non disdegni di comparire in televisione perché cova lo scopo segreto di “promuovere la sua azienda”. L’avvocato di famiglia ha preso in mano la vicenda e pare si stia già occupando dei post diffamatori.

Altre polemiche – Social netwoke
Il 6 dicembre la presidente di Harvard Claudine Gay è stata chiamata a testimoniare davanti alla Camera dei Rappresentanti con l’accusa di non essere stata in grado di reprimere le manifestazioni d’odio ai danni degli studenti ebrei. Un’indagine svolta dall’Anti-Defamation League ha mostrato che il 73 per cento degli studenti ebrei negli Stati Uniti ha subito atti di antisemitismo a partire dal 7 ottobre. Le risposte della presidente, che durante l’udienza non ha detto apertamente che l’incitamento al genocidio degli ebrei è una violazione del codice di condotta universitario, hanno fatto solo aumentare i dubbi dell’opinione pubblica e del personale di Harvard. Mentre diversi dirigenti e docenti si sono mossi per chiedere le dimissioni di Gay, 500 dipendenti dell’università invece le hanno dato il loro sostegno attraverso una petizione in cui le chiedevano di resistere alle pressioni politiche e le mostravano comprensione. In effetti lei ha resistito e il suo ruolo di presidente è rimasto intatto.

Ancora polemiche – Zara di guerra
Come molti addetti ai lavori hanno cercato di spiegare, oltre a contenere elementi che il fotografo utilizza da anni e anni, la campagna di Tim Walker per Zara è stata concepita a luglio e scattata a settembre. Il punto, però, hanno sottolineato gli utenti nei commenti, è la decisione di far uscire comunque queste fotografie, nonostante quello che sta succedendo dal 7 ottobre in Israele e nella Striscia di Gaza. L’hashtag #boycottzara si è rapidamente diffuso ovunque. Dopotutto è quello di cui abbiamo bisogno, un nemico concreto e facile da combattere (evitare di comprare da Zara non è poi così difficile) per riuscire a sentirci un po’ meno inutili e impotenti di fronte alla guerra in corso. Zara ha cancellato la campagna, ma non è servito a niente: ormai la shitstorm aveva riportato nel dibattito anche episodi del passato come il litigio tra la senior designer Vanessa Perilman e la modella palestinese Qaher Harhash.

Social – La threadicesima
Dopo essere già stato dimenticato dai cento milioni di utenti che si erano iscritti dopo il lancio dell’app negli Stati Uniti, Threads – il Twitter di Meta, l’app che Meta vorrebbe usare per distruggere X, nessuno ricorda più davvero la ragion d’essere di questo ennesimo social – è arrivato anche in Europa. Anche a chi non ci si è iscritto né ha alcuna intenzione di farlo la notizia non è sfuggita: gli annunci di profili Threads freschi di apertura erano ovunque nei feed social di chiunque, in questi giorni. D’altronde, se c’è una cosa di cui il mondo ha bisogno è un altro social network nel quale trovare altre informazioni affidabili e seguire altri dibattiti illuminanti.

Cinema – Chimera l’ha visto
Il delizioso video con la regista Alice Rohrwacher che fa da traduttrice simultanea all’attore protagonista del suo film, Josh O’Connor (aka il principe Carlo da giovane in The Crown), per invitare il popolo italiano ad andare a chiedere ai cinema di proiettare La chimera, distribuito in pochissime sale, ha fatto discutere della distribuzione dei film d’autore. Una strategia pubblicitaria efficace, visto che nella seconda settimana il film ambientato negli anni ’80, nel mondo clandestino dei tombaroli, ha visto un incremento del 76 per cento degli incassi, mentre nei principali cinema di diverse grandi città è diventato addirittura il film più visto, come nel caso dell’Anteo di Milano, l’Eden di Roma e l’Odeon di Bologna.

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