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10:33 venerdì 11 luglio 2025
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Di cosa si è parlato questa settimana

Presidenti travestiti da supereroi, ministri che fermano treni, Ceo che vogliono dominare il mondo e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio
25 Novembre 2023

Cronaca – La ragazza del lago
Oggi, sabato 25 novembre, in Italia ci sono diverse manifestazioni contro la violenza sulle donne (a Milano la protesta si chiama “Il Patriarcato uccide” e parte alle 11 da via Beltrami, largo Cairoli). Le manifestazioni arrivano dopo due settimane di angoscia e dolore dopo la scomparsa, prima, e il ritrovamento, poi, nel lago Barcis, del corpo di Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, catturato in Germania dopo un tentativo di fuga durato diversi giorni. In Italia il dibattito si è diviso tra le lucidissime dichiarazioni della sorella Elena e i versi tratti dalla lettera di Cristina Torre Cáceres, «Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. / Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima» e i soliti imbarazzanti deliri del dibattito pubblico, tra le accuse di satanismo per la felpa Trasher che Elena Cecchettin indossava durante un’intervista e i tanti uomini che hanno pensato fosse il momento giusto per puntualizzare che “non sono tutti così“.

Esteri – Geerto La Qualunque
In Argentina prima e nei Paesi Bassi dopo, le elezioni di questa settimana hanno visto trionfare i partiti delle libertà, La Libertà Avanza e il Partito per la Libertà. Ma non troppa. Per il neopresidente argentino Javier Milei, anche conosciuto con il nome del suo alter ego Generale AnCap (anarco capitalista), ben vengano i tagli alle tasse, la compravendita di armi e il libero mercato. Poi fosse per lui la banca centrale argentina potrebbe anche scomparire, così come il diritto all’aborto e la sanità pubblica. Diciamo che se la libertà avanza, lo fa barcollando. A sbaragliare gli avversari politici olandesi con il 23 per cento invece è stato Geert Wilders, in politica da oltre 30 anni e conosciuto per le posizioni molto conservatrici, in particolare su islam, immigrazione, diritti civili e cambiamento climatico e per le sue dichiarazioni sui social. A qualche ora dalla vittoria twittava «è ora di rimettere al centro gli olandesi».

Polemiche – Fratelli di Trenitalia
Un altro capitolo delle (dis)avventure del ministro Lollobrigida, questa volta su rotaia. Spazientito dal fatto che in Italia i treni non arrivino in orario nonostante il governo più destrorso della storia repubblicana, l’impegnatissimo ministro dell’Agricoltura ha deciso di farsi paladino dei viaggiatori italiani stabilendo un precedente che siamo sicuri cambierà la storia dei trasporti nel nostro Paese (sarà contento il collega Salvini): se a un certo punto si è giustamente stufi di aspettare la ripartenza del treno, si può chiamare il capotreno – o anche l’amministratore delegato di Trenitalia – e chiedere di scendere immediatamente. Ora aspettiamo con ansia che il ministro ci sveli come comportarci anche in caso di ritardo dell’aereo.

Stati Uniti – Eat speech
Che negli Stati Uniti il dibattito sulla guerra tra Israele e Hamas si sia trasformato in una shitstorm permanente lo sappiamo (persino l’Italia sembra condurre la discussione con un briciolo di equilibrio, a confronto), ma questa è stata una settimana di escalation che nessuno avrebbe potuto prevedere. Susan Sarandon è stata scaricata dalla sua agenzia per aver partecipato a una manifestazione pro Palestina. La produzione di Scream VII è bloccata dopo il licenziamento dell’attrice Melissa Barrera, accusata di antisemitismo per delle Storie Instagram. E poi ci sono stati i video di Stuart Seldowitz, ex funzionario di Stato, arrestato dopo che per giorni aveva tormentato un venditore di kebab di New York con le sue demenziali opinioni sul conflitto israelo-palestinese. Tra queste, spicca quella che tutti si sono ritrovati nel feed social: «Se davvero avessimo ucciso 4000 bambini palestinesi, non sarebbe abbastanza».

Tech – Self made Altman
Chissà come sta e che sta facendo adesso Emmett Shear, l’uomo che per 72 ore è stato il Ceo di OpenAI, tre giorni nei quali abbiamo scoperto che Sam Altman è l’uomo più importante e potente della Silicon Valley. Quanto vale davvero un amministratore delegato è una domanda alla quale è difficilissimo rispondere. Nel caso di Altman, però, ci sono delle cifre che aiutano a capire: 800, cioè i dipendenti OpenAI che dopo la notizia del suo licenziamento hanno detto di essere pronti alle dimissioni pur di seguirlo ovunque fosse andato a lavorare. E poi 13, i miliardi che Microsoft ha investito in OpenAI e che sarebbero finiti altrove se davvero la cacciata di Altman fosse stata confermata. O, ancora, 72, cioè le ore che sono state necessarie a «fare la cosa giusta e far tornare Altman nel ruolo di Ceo di OpenAI». A dirlo è stato l’ormai ex Ceo Emmett Shear.

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