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23:52 mercoledì 31 dicembre 2026
Martin Scorsese ha scritto un editoriale sul New York Times in cui spiega perché Misery è il miglior film di Rob Reiner In un commosso editoriale, Scorsese ha individuato nel thriller del 1990 l’apice della filmografia del collega, ricordando la loro amicizia.
Dopo il documentario su Diddy arriverà un documentario sui figli di Diddy che parlando di Diddy Justin e Christian Combs racconteranno il rapporto col padre in una docuserie che uscirà nel 2026 e di cui è già disponibile il trailer.
La crisi climatica sta portando alla velocissima formazione del primo deserto del Brasile La regione del Sertão sta passando da arida a desertica nell'arco di una generazione: un cambiamento potenzialmente irreversibile.
L’episodio di Stranger Things in cui Will fa coming out è diventato quello peggio recensito di tutta la serie E da solo ha abbassato la valutazione di tutta la quinta stagione, nettamente la meno apprezzata dal pubblico, almeno fino a questo punto.
Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
È morta la donna che restaurò così male un dipinto di Cristo da renderlo prima un meme, poi un’attrazione turistica Nel 2012, l'allora 81enne Cecilia Giménez trasformò l’"Ecce Homo" di Borja in Potato Jesus, diventando una delle più amate meme star di sempre.

Di cosa si è parlato questa settimana

La morte di Gorbaciov, le alluvioni in Pakistan, Berlusconi alla conquista di TikTok e le altre notizie della settimana.

03 Settembre 2022

Personaggi –  Good Bye, Gorba!
Martedì 30 agosto, a 91 anni, è morto Mikhail Gorbaciov. È stato l’ultimo segretario del Pcus e leader dell’Unione Sovietica, il primo politico russo a fare pubblicità per Pizza Hut e Louis Vuitton, uno dei pochi a schierarsi contro Vladimir Putin e la sua operazione militare speciale in Ucraina. I media occidentali lo hanno salutato come uno dei grandi protagonisti del Novecento, in Russia il commiato è stato molto più tiepido: Putin ha deciso che i funerali di Stato non si faranno e di non partecipare nemmeno alla cerimonia privata, prevista per oggi.

Esteri – Deep water
Il Ministro degli esteri pakistano Bilawal Bhutto Zardari ha definito le alluvioni che da metà giugno hanno letteralmente sommerso il Paese «una catastrofe di proporzioni bibliche». Un terzo del territorio pakistano è ormai coperto dall’acqua, ci sono più di mille morti, tremila feriti e trentatré milioni di persone hanno sofferto le conseguenze della stagione monsonica più piovosa che si ricordi. Di fronte alla devastazione, Bhutto Zardari ha detto che l’unica cosa che si può fare è sperare che questa non sia «la nuova realtà» portata dalla crisi climatica.

Gossip – Non ho l’età
Tre anni fa diventò virale sui social un geniale grafico pubblicato sul thread Reddit #dataisbeautiful: metteva in relazione tutte le relazioni di Leo DiCaprio (48 anni a novembre), dimostrando come l’attore si rifiutasse di restare fidanzato con donne di più di 25 anni. La rottura con Camila Morrone, ora venticinquenne, conferma la teoria. Sulle riviste di gossip si parla già di una nuova relazione, con la modella ucraina Maria Beregova, anni 22. Goditi questi 3 anni di relazione, Maria.

Cinema – Travolti da un’insolita Cate Blanchett
La 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia apre con Rumore bianco di Noah Baumbach, ma sui social non si parla solo dei film: «Thank you», esclama adorante Mattia Carzaniga, presentatore Rai, giornalista cinematografico di Rolling Stone (e prima ancora, ci teniamo a sottolinearlo, firma di Rivista Studio), dopo che l’attrice, sbagliando direzione e ravvedendosi all’ultimo istante, lo travolge sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia. La scena diventa subito un meme, con tutti che si immedesimano con quel “grazie”: quando ti ricapita di sentire qualcuno che ti viene addosso e scoprire che si tratta di una floreale Cate Blanchett in Schiaparelli Couture?

Esteri – Roulette argentina
Ancora non si sa se il colpo della pistola che la vicepresidente argentina Cristina Fernández de Kirchner si è vista puntare addosso giovedì notte non sia partito perché l’attentatore non ha premuto il grilletto o se si sia trattato di pura e semplice fortuna. Fatto sta che la politica si è trovata una pistola in pieno viso mentre rientrava da un processo in cui è indagata per corruzione: l’uomo è stato immediatamente arrestato e l’attentato, a pochi mesi di distanza dalla morte di Shinzo Abe, è stato sventato.

Social – Real Politiktok
Tra gli obblighi delle campagne elettorali c’è quello di occupare tutti gli spazi comunicativi a disposizione, anche quelli più lontani ed estranei ai candidati. Quindi questa è stata la settimana in cui la politica ha scoperto TikTok e la Generazione Z ha così scoperto Silvio Berlusconi, che di tutti i leader politici arrivati in questi giorni sulla piattaforma (Calenda, Renzi, Sgarbi, Salvini che ritorna e ci riprova) è stato premiato con il maggior numero di interazioni e condivisioni. Forse comincia così l’ennesima rimonta elettorale della sua carriera politica?

Twitter – La guerra del bottone
Era delle funzioni più richieste dagli utenti e finalmente potrebbe avverarsi: parliamo del tasto “modifica” su Twitter, che permetterà di editare i refusi lasciati nei tweet che ci hanno perseguitati in tutti questi anni. Nelle prossime settimane potranno utilizzare la nuova funzione, in prova, solo gli utenti iscritti a Twitter Blue in Australia, Canada, Nuova Zelanda e Stati Uniti: non si sa ancora se il tasto “edit” verrà esteso a tutti gli altri, ma intanto già c’è chi fa notare che potrebbe far aumentare la disinformazione sull’app, che è già dilagante.

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