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11:08 sabato 3 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Dennis Rodman e la Corea del Nord

19 Dicembre 2013

Pochi giorni fa, nonostante la tensione interna a Pyongyang dovuta all’esecuzione dello zio del leader Kim-Jong Un, e alla scomparsa della moglie e vedova, Dennis Rodman, ex stella dei Chicago Bulls, ha annunciato di voler tornare in Corea a trovare Kim. Se dovesse effettivamente mantenere la parola, per Rodman sarebbe il terzo viaggio nel regime in meno di un anno.

La prima volta che Dennis Rodman, famoso dentro al campo per la sua abilità difensiva e fuori dal campo per i suoi capelli colorati e il suo istrionismo, atterrò in Corea del Nord fu il 26 febbraio, in compagnia di una troupe documentaristica di Vice e di tre Harlem Globetrotters. Rodman si definì, al tempo, un ambasciatore che veniva in pace. Scrisse su Twitter anche, per placare alcune polemiche che stavano naturalmente nascendo, il seguente concetto: «I’m not a politician. Kim Jung Un & North Korean people are basketball fans. I love everyone. Period. End of story», e la molto meno azzeccata speranza: «Maybe I’ll run into the Gangnam Style dude while I’m here», ignorando il fatto che il “Gangnam Style dude”, cioè il cantante Psy, fosse sudcoreano. Ma sulla passione dei Kim (non solo di Un) per il basket Dennis Rodman ha ragione: un pallone autografato da Michael Jordan e regalato a Kim-Jong Il nel 2000 dall’allora segretario di Stato Usa Madeleine K. Albright è esposto nella Sala dei Trofei del Museo Nazionale di Pyongyang. All’epoca Shane Smith, fondatore di Vice e organizzatore dell’originale spedizione, si disse ottimista sul significato del viaggio di Dennis Rodman: «I look at this as basketball diplomacy, the same way we had Ping-Pong diplomacy with China. Once you get the Globetrotters involved, I mean, how can you not smile when you see the Harlem Globetrotters?».

Durante una partita di basket che Rodman e Kim-Jong Il guardarono insieme durante quel soggiorno, Rodman disse al leader: «Hai trovato un amico per la vita».

La prima occasione per mettere in pratica questa neonata “basketball diplomacy” arriva a maggio, quando Dennis apprende sul Seattle Times della detenzione in Nord Corea dell’americano Kenneth Bae, un operatore turistico trovato in possesso di un hard disk con immagini di orfani affamati nord-coreani e arrestato nel 2012, e in tutta risposta scrive un tweet in cui si rivolge al «Supremo Leader» per spronarlo a rilasciare il detenuto. Kim-Jong Un, nel frattempo, non libera nessun prigioniero, e in seguito Rodman critica anche il presidente Obama, definendolo incapace di prendere l’iniziativa per aprire il dialogo tra i due paesi («Obama can’t do s**t», dice).

A settembre Dennis Rodman torna per la seconda volta in Corea, ma senza alcun piano per negoziare una liberazione di Kenneth Bae, soltanto, dice alla Reuters, per un altro «basketball diplomacy tour». Questa volta Rodman indossa sempre un cappellino con la scritta “Paddy Power”, la società di scommesse irlandese che sta sponsorizzando il suo viaggio. Del suo secondo viaggio si sa molto poco, ma l’ex Chicago Bulls all’epoca dice che avrebbe tentato di organizzare un campionato di basket locale, oppure avrebbe allenato la nazionale norcoreana, o «something like that».

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