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L’Odissea di Nolan esce tra un anno ma la prevendita dei biglietti è già partita e ci sono anche i primi sold out Negli Usa e in Inghilterra le sale IMAX hanno finito i biglietti, a un anno esatto dall'uscita del film.
Due Stati tedeschi si rifiutano di cambiare le date delle vacanze degli studenti in base a una legge che prevede che in quel periodo i ragazzi lavorino nei campi Un sistema degli anni ’60 assegna a Baviera e Baden-Württemberg i giorni di chiusura migliori, sempre e comunque. Ma ora gli altri Stati non ne vogliono più sapere.
Persino Trump adesso dice che la teoria del complotto su Epstein è «una ca**ata» Potrebbe centrare il fatto che ora è lui quello accusato di essere negli Epstein Files che i suoi sostenitori vogliono vedere pubblicati.
Molte persone stanno commentando il teaser di Stranger Things 5 dicendo che è passato così tanto tempo che ormai non si ricordano più niente A regnare nelle reazioni al promo del gran finale della serie Netflix sembra essere la confusione: cosa è successo prima del lungo stop?
Si è scoperto che gli Houthi si finanziano vendendo armi sui social Un'inchiesta del Tech Transparency Project ha rivelato centinaia di gruppi e profili coinvolti nel traffico di armi sui social. A quanto pare, senza che nessuno finora si accorgesse di nulla.
È uscito il primo trailer di After the Hunt, il prossimo film di Luca Guadagnino Protagonisti Julia Roberts, Andrew Garfield e Ayo Edebiri. Esce il 16 ottobre, data per la quale Guadagnino ovviamente avrà girato almeno altri due film.
Il cagnolino Krypto di Superman è talmente adorabile che ha fatto aumentare del 500 per cento le richieste di adozioni di cani negli Usa Un altro successo del film diretto da James Gunn.
Il Premier francese Bayrou ha detto che per risanare il debito pubblico i francesi dovranno lavorare anche a Pasquetta E anche l'8 maggio, giorno in cui si festeggia la fine della Seconda guerra mondiale. Tutto per aumentare la produttività e sistemare i conti.

Sembra che Damien Hirst abbia iniziato a usare Instagram

24 Gennaio 2018

Il suo profilo Instagram è attivo da un bel po’. Ma è solo recentemente (l’ha notato anche Dazed) che qualcosa è cambiato in @damienhirst. Il tono del profilo del famoso “falsario” si è fatto più intimo, a tratti confessionale. Le informazioni sulle mostre e i titoli delle opere hanno lasciato il posto a testi che sembrano scritti direttamente dall’artista. Che siano pensate ad hoc dal suo ufficio stampa o digitate direttamente da Hirst sul suo smartphone, queste brevi didascalie propongono un nuovo punto di vista sul lavoro dell’artista britannico.

Instagram diventa così una specie di catalogo auto-ragionato, con cui è possibile rileggere la carriera di uno dei più celebrati artisti viventi, da sempre impietoso e sincero nel giudicare se stesso e il proprio percorso (come dimostrava nel suo bellissimo libro autobiografico Manuale per giovani artisti, pubblicato nel 2004 da Postmedia Books). Un esempio? Hirst condivide su Instagram un’opera del 1988, “Boxes”, con questa didascalia: «Quando l’ho fatta nel 1988, pensavo che sarebbe stata la cosa più nuova sul pianeta. Ho dipinto scatole di cereali con vernice lucida e le ho attaccate al muro. Sembrava una schifezza costruita in un programma televisivo per bambini».

Altri testi sono vere e proprie auto-letture di opere del passato, come nel caso di  “The Golden Calf” che faceva parte di Beautiful Inside My Head Forever, un’asta con la quale Sotheby’s, per la prima volta, scavalcò le gallerie e vendette le opere direttamente al pubblico. Acquistato per 10,3 milioni di sterline, il vitello sembrò l’ennesima dimostrazione del gusto dell’autore per lo scandalo e i soldi facili. Racchiuso in una vetrina d’oro e montato sul marmo, il toro Charolais era adornato con corna d’oro 18 carati, zoccoli e un disco simile a un’aureola. Ma la didascalia di Hirst dimostra come, ruotando intorno ai temi ricorrenti della morte e della ricchezza, il concetto dell’opera aveva in realtà motivazioni personali e profonde. «Per me», dice Hirst, «rappresentava la caduta di qualcosa o la fine di un’era. Il mercato dell’arte oscillava e io stavo vendendo tutto quello che avevo fatto. Sentivo che non avrei potuto andare avanti all’infinito». L’artista ha sottolineato quest’idea di decadenza un anno dopo l’asta quando, nel 2009,  in “End of an Era”, ha esposto una teca contenente la testa decapitata del vitello d’oro.

The Golden Calf was the main piece in the 2008 sale I did at sothebys. It represented the fall of something or the end of an era to me, the art world had been rocking for a few years and I was selling everything I made. I just felt it couldn’t go on forever. #endofanera #formaldehyde #goldencalf #damienhirst

Un post condiviso da Damien Hirst (@damienhirst) in data:

Insomma: che sia il frutto della sua testa o un’idea scaturita dalla mente del suo social media manager, il nuovo stile dei testi che accompagnano le foto sul profilo di Damien Hirst ci piace più di prima. Dopotutto, come ci ha insegnato la sua ultima mostra, Treasure from the Wreck of the Unbelievable, a volte la storia che raccontiamo è più importante della verità.

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