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17:06 mercoledì 26 novembre 2025
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.

Molti genitori potrebbero essersi pentiti di aver chiamato le figlie “Daenerys”

14 Maggio 2019

La penultima puntata di Game of Thrones, “The Bells”, andata in onda la scorsa domenica e ora minuziosamente dissezionata online, sembra aver deluso una gran fetta di pubblico che non ha gradito le scelte degli autori su beh, praticamente tutto, al punto che qualcuno su Reddit ha proposto di rendere una foto di D.B. Weiss and David Benioff, che si sono occupati dell’adattamento televisivo, il primo risultato alla ricerca Google “bad writers” (ovvero cattivi sceneggiatori).

Uno dei punti più discussi è l’arco narrativo che riguarda Daenerys Targaryen, interpretata dalla sempre brava Emilia Clarke, la rompitrice di catene e madre dei draghi che almeno da un paio di stagioni (ma dei segnali c’erano già nei libri e nelle stagioni precedenti, a dirla tutta) sta cavalcando dritta verso la follia, come d’altronde la sua linea genetica richiederebbe. Figlia del Mad King Aerys, quello che viene ricordato nella serie con la catchphrase «Burn them all» («Bruciateli tutti») e che è stato ucciso a tradimento da Jamie Lannister (da qui il nomignolo King Slayer/Sterminatore di re), nel quinto episodio dell’ultima stagione Daenerys sembra aver ceduto definitivamente alla natura malvagia della sua famiglia. D’altra parte «quando nasce un Targaryen il mondo lancia una moneta e trattiene il fiato», come ci hanno ricordato gli autori poco prima che Daenerys decidesse di bruciare la capitale e tutti i suoi abitanti, nonostante avessero già suonato le campane di resa e la guerra fosse vinta.

Ora che sappiamo che la sua moneta è di certo atterrata dal lato sbagliato, cosa dobbiamo farcene di questa Mad Queen? Più nello specifico, cosa succede a tutte le magliette/gadget a tema empowerment femminile – mother of dragons! – che hanno per protagonista la nostra Khaleesi preferita? E soprattutto, si chiede Kyle McGovern su Vulture, cosa fare se avete chiamato la vostra innocente figlia Daenerys? «Questo non è il personaggio di cui ci siamo innamorati», ha scritto un padre deluso su Twitter. Secondo il Washington Post negli ultimi otto anni sono almeno 3500, negli Stati Uniti, le bambine con il nome dell’eroina – ops, cattivona – di GoT, con grande rammarico (immaginiamo) dei genitori, che magari pensavano di dar loro un personaggio positivo a cui ispirarsi. E invece. La cosa più frustrante, comunque, non è tanto la sua svolta malvagia quanto piuttosto la scrittura del personaggio che, come spiega bene Kathryn VanArendonk sempre su Vulture, nelle ultime stagioni è sembrata a molti troppo frettolosa, troppo abbozzata, troppo gratuita: una delle cose di cui i fan della saga si lamenteranno probabilmente per sempre.

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