Attualità

Il mondo da Vinepeek

24 ore a guardare i video di utenti Vine in rotazione casuale: un campionario di umanità tra cimiteri, nonne, ricette, piedi sulla spiaggia, e carlini.

di Daniele Manusia

Vine è un’applicazione creata a giugno, acquistata da Twitter ad ottobre e lanciata lo scorso 23 gennaio, che permette di registrare video di bassa qualità della durata di sei secondi. Non ci sono pulsanti, si registra posando il dito sullo schermo. Sollevando il dito la registrazione si interrompe. O meglio, va in pausa: tornando col dito sullo schermo si ricomincia a registrare. Quindi si possono fare video senza interruzioni o composti da una sequenza di video più piccoli. Una volta consumati i sei secondi però non si può aggiungere un suono o editare in alcun modo il video ottenuto, che va in loop sul proprio profilo Vine (e volendo su Twitter).

Nel primo video di Vine postato su Twitter (dal CEO di Vine, Dick Costolo) si vede il cofondatore, Dom Hofmann, preparare una steak tartare in sei secondi.

Si è appena iniziato a discutere sulle ragioni che hanno portato Twitter a investire in una propria applicazione video e sui suoi possibili utilizzi futuri (è stata subito definita come la versione video di Instagram o come il futuro del marketing, stop-motion e gif animate) che già esistonocompilation e aggregatori come VinerouletteVinepeek.

Il primo raccoglie i video in pagine tematiche (#nyc; #pets; #food), il secondo pubblica uno dopo l’altro gli ultimi video in modo casuale all’interno di una cornice stondata. Sia Vineroulette che Vinepeek eludono il bisogno di aprire un account e il concetto di “follower”. E infatti molti video, pensati per una comunità più o meno ristretta, sono quasi indecifrabili. A volte, cioè, è difficile capire il posto dove è stato girato il video, la lingua con cui parlano i protagonisti, che ore sono.

Nonostante ciò è difficile staccarsi da Vinepeek. La spirale visiva è potenzialmente infinita e non puoi intervenire praticamente in nessun modo (si possono registrare alcuni link originali e aprirli in una finestra a parte: ecco come sono riuscito a scattare le foto che vedete).

Vinepeek dovrebbe essere proiettata in un museo 24h/24h.
Non avendo niente a che fare con Vine, però, e non essendo ancora stata acquistata da Twitter, potrebbe venir chiusa da un momento all’altro.

Ecco quello che ho visto su Vineepeek tra lunedì pomeriggio e martedì all’ora di pranzo.

Come potrete immaginare la stragrande maggioranza dei video è composta da cani, gatti, bambini e cibo. Mi aspettavo più gatti che cani e invece alla fine credo si siano equivalsi. Ho visto un gatto dall’aria viziata, grasso, con un bel pelo lungo e voluminoso, scendere da un albero dopo qualche esitazione.

Un cane che gioca con una corda (l’utente ha scelto come didascalia: “Mad Dog”).
Cani che leccano la teglia di un forno.

A seconda del fuso si vedono colazioni continentali, americane o pranzi in ufficio. Gente che si prepara la cena.

Molte vetrine di pasticcerie. Oppure: commessi di pasticceria che mettono una cheescake ai frutti di bosco su un piattino e la stessa cheescake posata su un tavolino pronta per essere mangiata.

Una fetta di pizza/una ciambella/praticamente qualsiasi altro cibo commestibile, che sparisce nel nulla un morso alla volta.

Carne appena comprata in macelleria.

Al terzo video che lo stesso utente posta del suo Carlino sul divano di casa sua mi sono convinto che il carlino è la razza di cane più adorabile del mondo.

Una ragazza con un nome spagnolo ha filmato i fenicotteri del Sea World di una qualche località non specificata. Poco dopo, sempre lei, sempre al Sea World, filma delle magnifiche razze che riflettendo la luce sembrano metallizzate.

Una mano tozza di donna, con anello di diamanti, lega un elastico per capelli intorno ai peli di un cane che sembrerebbe uno Yorkshire (di sicuro non è un Carlino).

Un cane grigio dall’aria vecchissima (quello della foto).

Un cane con un pupazzo di pezza in bocca che guarda in camera con occhi supplichevoli.

Bambini molto piccoli che ridono/fanno versi e facce/camminano con il girello.

Bambini più grandi che corrono per casa e frenano scivolando coi calzini.

Un educatore ha ripreso dei bambini che fanno il pisolino in un asilo, su dei materassini rossi e blu, con copertine storte che li coprono per modo di dire.

Nessuno posta video del proprio figlio che piange.

Biscotti e torte fatte in casa.

Il disgustoso piatto di gamberi bolliti dell’utente “Emily Mink” in tutte le sue fasi: gamberi in brodo con pannocchia, brodo bevuto e pannocchia mezza rosicchiata, carcasse del gamberi nel contenitore di polistirolo vuoto.

Un video su come si prepara una caipirinha (i lime interi/tagliati/nel bicchiere/premuti col pestello).

Qui sotto i petti di pollo che “Jean Pierre” ha mangiato a cena lunedì (con insalata in busta e una crema di formaggio):

Altre cose che ho visto su Vicepeek:

Una partita di basket 3vs3 in una palestra con i rumori delle suole di gomma sul parquet.

Un bambino che assomiglia a me quando ero bambino.

Una bolletta di 545.03 dollari.

Un pupazzo di Homer Simpson che fa “DOHHH”.

Gente sullo snowboard che fa le capriole. Aspetta un attimo. È uno che riprende un video Youtube sul suo computer.

Un uomo che guida in un paesaggio bianchissimo in cui l’orizzonte innevato si confonde col cielo.

Una puntata di Friends coi sottotitoli in spagnolo.

Un ologramma dentro a un Casinò.

Gente che gioca al videopoker. Sembrano americani di un qualche posto freddo, con giacconi enormi e berretti da baseball.

Un video molto bello con alcuni tessuti diversi.

“Paul Gude”: un tipo con la barba rossiccia e gli occhi azzurri, che faceva musica con la bocca. Questo qui:

Molte persone condividono su Vine il proprio viaggio in treno a lavoro o in metropolitana. Vinepeek è piena di pendolari.

Un utente anonimo (di quelli con l’uovo al posto della foto di profilo) filma gli ultimi sei secondi prima che il treno che sta aspettando arrivi nella sua stazione.

Un altro la banchina di una metropolitana, di una città non specificata, con dei bulbi di vetro in terra che si accendono di rosso quando si avvicina il treno.

Uffici, scrivanie, classi e lavagne luminose. Colleghi e compagni di classe che fanno facce buffe.

Un bar con un uomo orientale in canottiera (probabilmente il gestore) seduto a un tavolino davanti al riverbero di un tv col telecomando in mano e la figlia che disegna con una matita gigante.

“Alice Stewart” inquadra un muro coperto di foto di lei coi suoi amici. Presumibilmente “Alice Stewart” è un’adolescente e siamo nella sua cameretta. In sottofondo si sente We are the champions dei Queen.

Una tizia che parla su Skype con un tizio (perché ci ha fatto un video?).

L’interno di una stampante per uffici.

Una bocca che dice “I love my moustache”. Ha barba e baffi di qualche giorno. Poi una bocca femminile con denti gialli che dice la stessa cosa.

A quanto pare in un sacco di posti nevica:

Ma su una qualche spiaggia di Las Palmas, Canarie spagnole, “Andreas Vichr”, in costume rosso, cammina sul bagnasciuga coi suoi polpacci enormi, venosi e depilati.

Parecchia gente si riprende i piedi mentre cammina. Mi è capitato in un breve lasso di tempo con due ragazze, una giapponese e una dal nome ispanico che camminava in spiaggia.

Sì, potevo scegliere tra le sue gambe e quelle di Andreas Vichr e ho scelto Andreas Vichr.

Adesso, per compensare, una bella ragazza in pigiama che si fa i capelli con le unghie laccate di colori diversi:

Ovviamente Vine è l’ideale per inquadrature selfie.

Anche se a quanto pare qualcuno posta video porno, a me su Vinepeek non è capitato di vederne (e, se ci state pensando, Twitter censura le ricerche con gli hashtag più sfacciati).

La maggior parte della gente evidentemente usa Vine per condividere cose come:

Una nonna italiana che taglia la pasta all’uovo.

Un uomo in camicia jeans che fa le flessioni con i piedi su una sedia da ufficio (didascalia: “Ryan beein’ badass”).

Un tipo solo su un palco che canta il ritornello di We are young dei Fun.

Un ragazzo orientale che prova a saltare ruotando su se stesso di 360° e non ce la fa.

Una donna che stura un water con la didascalia “I HATE MY LIFE”.

Un palloncino per bambini a forma di squalo, di quelli col filo, che galleggia al centro di una stanza con la coda che si muove a destra e sinistra, in modo molto realistico.

Parecchie sale prove di gruppi rock/punk/electro/folk coi violini.

Il concerto di un gruppo di nome “Delta Rae” che io non conosco ma su Google e Youtube c’è, quindi magari qualcuno di voi lo conosce.

Una discoteca con luci viola, nebbia e laser verdi.

Due uomini seduti in un’altra discoteca con l’aria annoiata.

Quattro trentenni borghesi in giacca e t-shirt che chiacchierano in un pub di #Moscow.

Una scala mobile cortissima, meno di dieci gradini (#Tokio).

Dei passanti (questo era bellissimo: ce ne dovrebbero essere di più di video con gente che passa in un punto X di una città Y).

Tessuti con fantasie diverse in rapida sequenza.

Alcune pagine del numero di febbraio di Vogue Australia (dall’account ufficiale di Vogue Australia).

Una casa di riposo:

La categoria che preferisco in assoluto però sono i paesaggi. Se dovessi fare una compilation, la farei di paesaggi. Orizzonti con albe e tramonti, parchi immersi nel silenzio, laghi ghiacciati e spiagge esotiche (tutti con rumori diversi, persino le stagioni sembrano emettere suoni diversi tra loro) scorci di campagna dai finestrini dei treni, skyline con moschee, zone industriali, un cantiere nel deserto di #Dubai, New York, molta #Nyc, campi da golf, visti dalla soggettiva di una macchina da golf in corsa, con le anatre che si alzano in volo.

Se un campione di Vinepeek (che so, una settimana) venisse registrato e inviato nello spazio, che figura ci farebbe l’umanità con gli alieni?

Avevo bisogno di vedere quello che ho visto? Non lo so.

Applicazioni come Vine (e loro derivazioni) aumentano il grado di artisticità delle nostre vite. Non che questo le renda più significative.

Se Montale avesse voluto rendere il “male di vivere” con Vine avrebbe dovuto trovare tutti insieme (o non troppo distanti) un rivo che gorgoglia, l’incartocciarsi di una foglia e un cavallo stramazzato.

Una ragazza coi capelli viola ha filmato prima una scritta rossa con la parola “LOVE” su muro, poi le lapidi di un cimitero visto dal finestrino di un’auto, e infine se stessa, nell’auto, mentre mangia un panino con un sopracciglio alzato. La didascalia diceva “Goin’ to school”.