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11:14 sabato 12 luglio 2025
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Stato confusionale

La seconda ondata della pandemia sta investendo l’Europa in piena faccia e ora sembriamo quasi tutti uniti nel non capirci niente.

30 Ottobre 2020

Mentre i casi giornalieri continuano ad aumentare, ognuno di noi è alle prese con la propria, sempre più intima, elaborazione di questa seconda ondata della pandemia. Il bollettino delle 18:00 si è disciolto in una serie di numeri randomici che interrompono le chat di lavoro e quelle personali, come un 14.000 sparato nel bel mezzo di un discorso di redazione su Slack la settimana scorsa, “Cosa 14.000?”, “Oggi”, “Ah ok”, “Minchia”. C’è giusto qualche secondo di spaesamento, poi ci si risveglia subito, come non farlo. Nei giorni seguenti quei numeri hanno continuato a rimbalzare nelle conversazioni – “Ma ieri erano 21.000?”, “Se superiamo 2.300 è lockdown”, “2.300 di cosa?”, “I posti in terapia intensiva”, “I morti sono come a marzo”, “200 al giorno”, “L’indice è di 0,4%”, “Quale indice?”, “Macron dice 400.000”. Ormai fatichiamo a starci dietro, ai benedetti numeri, ci mettono di cattivo umore, ci feriscono come fossero delle offese personali, provocano reazioni che non sono né adulte né razionali, lasciandoci in un perenne stato confusionale. Eppure l’abbiamo già vissuto, “Sembra il 6 marzo”, “No, il 21 febbraio”, ma questa volta è diverso, non c’è lo stupore e l’horror vacui di una situazione inedita, c’è anzi una sorta di consapevolezza di quello che inevitabilmente sarà, tra una settimana o due.

Le nostre vite sono tornate a stopparsi, il lavoro, la spesa, i partner, la solitudine, i figli, gli angoli di sfogo, la privacy, i programmi, i soldi, le prospettive, la corsa al parco, le aspettative, tutto è tornato prepotentemente a rimbalzarci addosso e non sono pochi quelli che hanno rinunciato a mettere dei punti, dei paletti, dei contorni. La seconda ondata della pandemia sta investendo l’Europa in piena faccia e ora sembriamo quasi tutti uniti nel non capirci niente, che casino in Francia, che casino in Belgio, come ha raccontato Carole Lyon su Studio questa settimana, il Regno Unito vabbè, persino la Germania non se la passa benissimo, la Spagna ne ha approfittato per introdurre la patrimoniale, noi italiani litighiamo per gli hashtag, almeno sui social perché nel resto del Paese a chi importa, ieri su Twitter era tornato in tendenza #MilanoNonSiFerma a scopo ironico, qualcuno ha scritto “Dai lasciateci in pace, qua sono sette mesi che soffriamo”.

Intanto Taiwan celebra i suoi 200 giorni senza virus, in Cina fanno i festival, in Corea del Sud non permetteranno i festeggiamenti di Halloween perché sono intelligenti e vogliono rimanere tali, eh ma quelli sono confuciani, che la mano invisibile e lo scetticismo abbiano fatto più danni della mancanza di piani pandemici e sanità pubblica? Chi può dirlo. Il tempo delle giornate si è ridotto, come la luce naturale, c’è chi sta già facendo scorte, chi vorrebbe solo poter farsi una passeggiata con il Tinder di turno, di sera, senza coprifuoco, senza mascherina. Invece siamo qua, rimbambiti dai numeri, e non uno che ci abbia spiegato per bene come funzionano i modelli statistici.

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