Un volto appare nel cielo. Nessuno se lo sa spiegare, se non nuovi profeti di speranza o distruzione. Un libro che mostra il caos che, da un momento all'altro, potrebbe spalancarsi.
Il nuovo film dei fratelli Coen sarà un horror
In questi giorni stiamo leggendo le prime recensioni (tutte positive, come questa del Guardian) del nuovo film di Ethan Coen, Drive-Away Dolls, commedia con protagoniste Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan, finalmente pronto ad arrivare nelle sale dopo mesi di ritardi e rimandi dovuti allo sciopero degli sceneggiatori prima e degli attori poi.
Negli Usa la data di uscita è il 23 marzo, mentre nel Regno Unito il 15 marzo e in Italia il 7 marzo. Come spiegavamo qui, la proiezione italiana sarà un esperimento molto interessante: per la prima volta Universal Pictures ha deciso di distribuire il film esclusivamente in lingua originale, con sottotitoli in italiano, per «offrire una visione ancora più “autentica”».
Durante un’intervista rilasciata durante la promozione del film, Ethan Coen ha confermato ancora una volta l’imminente ritorno con il fratello Joel (ne avevamo parlato qui). Stavolta però c’è un dettaglio in più: a quanto pare il film non prenderà forma a partire da una vecchia sceneggiatura, una possibilità che i fan avevano suggerito, ma sarà un progetto completamente inedito e, soprattutto, sarà un film horror.
Nell’intervista, riportata da World of Reel, si scopre anche che è stato proprio Ethan a interrompere la collaborazione con il fratello perché voleva prendere una nuova direzione. Nell’attesa di questo desideratissimo ricongiungimento dei fratelli, ai fan dei Coen converrà guardarsi Drive-Away Dolls, perché potrebbe essere l’ultimo lavoro da “solista” di Ethan. Le riprese del film horror dei Coen dovrebbero iniziare in autunno.
Il giornalista ci parla del suo nuovo libro, Bestiario artico, in cui usa gli animali del Polo Nord per collegare i diari di esplorazione del XVI secolo con le trasformazioni ambientali, geopolitiche e culturali del presente.
La miniserie in quattro parti, presentata a Venezia e appena arrivata su Netflix, non dà la caccia a un colpevole né prova a risolvere il mistero. Si concentra sulla confusione, l'angoscia, la violenza e sulle vittime, soprattutto le donne.