Hype ↓
13:17 mercoledì 19 novembre 2025
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
A Buckingham Palace si terrà la più grande mostra di sempre sui vestiti della regina Elisabetta Si intitola Queen Elizabeth II: Her Life in Style, in esposizione ci saranno più di 200 vestiti. Apre il 10 aprile.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.

Breaking Newz

Cos'è Circa, la nuova app di Ben Huh, fondatore di Cheezburger Network e re dei LOLCats, che ora vuole rivoluzionare l'informazione online.

18 Ottobre 2012

Di questi tempi fare soldi col giornalismo non è cosa facile. Fino a qualche anno fa, però, anche l’idea di costruire un impero mediatico su foto di gattini e immagini buffe sarebbe stata risibile. Ben Huh ci è riuscito, partendo da I Can Has Cheezburger (sito da cui i LOL Cats, gattini che si esprimono in inglese incerto, hanno conquistato la rete) ed espandendosi alla velocità della luce: circa 40 blog “specializzati” come FAILBlog, Engrish Funny, The Daily What per citarne alcuni, che ogni mesi attraggono quasi 10 milioni di utenti unici (dati: ComScore citati qui) che sanno di trovare nel network fondato dall’imprenditore sudcoreano un porto sicuro di LOL e altre amenità ilari del web.

Ma i gattini simpaticoni non sono tutto nella vita. Huh lo sa bene e da tempo riflette sulla vera mission impossible di questi anni: “aggiustare” il giocattolo del giornalismo, tumefatto e confuso dalla gratuità diffusa e le nuove tecnologie, rendendolo profittabile. Nel maggio del 2011 ha pubblicato sul suo blog un post dal titolo “Perché consumiamo news come facevano nel 1889?” in cui sottolineava gli errori che, a sua parere, i grandi giornali fanno nel rapportarsi con la rete. E annunciando di aver cominciato a lavorare a un progetto giornalistico, per il quale aveva bisogno di aiuto, consigli e critiche: il nome della Cosa a cui stava lavorando era molto suggestivo e gridava vendetta: “The Moby Dick Project”.

Ieri, dopo molto tempo e quasi un anno di sviluppo interno, lo sbarco di Circa (realizzata da Cheezburher con Matt Galligan) nell’App Store. Si tratta di un’applicazione mobile che declina gli articoli di giornale in modo nuovo e – forse – rivoluzionario. Ma andiamo per gradi, partiamo da quello che secondo Huh non funziona nell’attuale visione giornalistica, per capire meglio quali sono le basi della sua nuova creatura.

Nel post del 2011 Huh «i tre principali problemi» del settore:

1) «I giornalisti non sanno quello che i lettori già sanno» e spesso gli articoli (specie nelle parti finali) ripetono cose già dette, annoiando il lettore o distraendolo dal fatto a cui sono interessati;

2) le prime pagine dei giornali (di carta) sono oggetti «iconici» e hanno da sempre avuto il pregio di riassumere ottimamente gli eventi della giornata passata. Le homepage dei siti di news invece si comportano diversamente, sono mobili: non sono più il riassunto visivo di una data storica. Inoltre, continua il giovane imprenditore, «hanno perso influenza con la diffusione dei social media», per cui i link postati dai nostri “amici” costruiscono la nostra agenda in modo più efficiente di, per esempio, la homepage del New York Times;

3) Ancora sulle homepage: sono uguali per tutti, non c’è possibilità di personalizzazione, e come si può pensare di creare un prodotto che vada bene a miliardi di persone?

Da questi grattacapi Huh è partito per riordinare il mondo del giornalismo e puntare tutto sulle breaking news.

E ora vediamo al risultato finale, Circa. È un’applicazione che (vedi punti 1 e 2)  fa di tutto per non ripetere inutilmente cose che i lettori sanno già. Per fare questo, introduce l’interessante possibilità di “seguire” una notizia, dai suoi primi sviluppi in poi. In tal modo, l’iscritto alla tale notizie, riceve aggiornamenti sintetici e non ripetitivi; e arriva a personalizzare le sue letture (3). Ogni notizia viene “composta” da una squadra di 12 redattori divisi tra Usa, Cina e Europa, sulla base di fonti esterne; ogni mattoncino è fatto di poche parole e informazioni e viene chiamato dallo staff di Circa “unità atomica di informazione”.

Veloce, semplice, personalizzabile: Circa è un prodotto perfetto da consultare sul proprio smartphone. Letture istantanee e precise, e il telefono torna in tasca. Come ha scritto Eric Johnson su All Things Digital, la creatura di Huh «è per i giornali quello che Angry Birds è per un gioco molto più costoso come World of Warcraft». L’idea è destinata a ricevere forti critiche e accuse di “over-aggregazione” e “furto” di contenuti altrui, anche se ogni “unità atomica di informazione” ha il link alla fonte di riferimento (che, precisa Galligan, chiunque può visitare per leggere l’articolo intero da cui è stata presa).

Sarà un successo? Vedremo. Di sicuro è il primo passo verso una direzione nuova già sperimentata altrove in Rete, che è la ricetta del successo del Cheezburger Network: raccogliere materiale online e ordinarlo per renderlo facilmente accessibile a chiunque. Ha funzionato con i LOLCats, funzionerà col giornalismo?

(Fonti immagini: 123)

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