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17:13 venerdì 14 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Premio Strega, la stagione degli outsider

La cinquina finale del più importante premio letterario italiano è diventata settina, ma non c'è neanche un venerato maestro.

08 Giugno 2022

Da quando il Premio Strega ha smesso di essere prevedibile, non si contano più sorprese e novità, a volte veri e propri colpi di scena (l’ultimo, la clamorosa esclusione di Teresa Ciabatti dalla cinquina nel 2021). L’8 giugno è stata annunciata quella che doveva essere la cinquina 2022 e che per la prima volta nella storia è composta invece da sette libri: due libri ex-aequo al quinto posto, più un libro “ripescato” visto che i primi cinque appartenevano alla grande editoria (il regolamento protegge gli editori medio piccoli inserendo il primo libro più votato di una piccola casa editrice se i primi cinque sono pubblicati da colossi).

La cornice della votazione è già fuori dalla tradizione, si tiene a Benevento e si segue in streaming, lontani dal caldo afoso di casa Bellonci, solitamente stipata di persone e in una Roma tropicale. A prendere più voti è Mario Desiati, con il romanzo Spatriati (Einaudi), smentendo così una vecchia stroncatura di Giorgio De Rienzo uscita sul Corriere della Sera in cui, lamentando la mancanza di stile nel romanzo Vita precaria amore eterno, profetizzava: “con questo non-stile non si va da nessuna parte”. Lo segue Claudio Piersanti (Rizzoli) e Marco Amerighi pubblicato da Bollati Boringhieri. È la prima volta che Bollati Boringhieri arriva in finale allo Strega – un’altra sorpresa –, dopo aver ripreso a pubblicare narrativa italiana nel 2018 e aver vinto nel 2019 il Premio Campiello con il libro di Andrea Tarabbia Madrigale senza suono. Quarto posto per Veronica Raimo, freschissima di Premio Strega Giovani appena assegnato e libro più venduto dei dodici candidati. Quinti insieme sono Fabio Bacà e Alessandra Carati (Mondadori). Fabio Bacà riporta – altra sorpresa – il marchio Adelphi in finale. Era capitato di vedere Adelphi alla finale solo una volta, proprio con Roberto Calasso, nel 1989, con Le nozze di Cadmo e Armonia, l’anno in cui vinse Giuseppe Pontiggia. Il libro rientrato in gara per la legge del piccolo editore è di Veronica Galletta pubblicato da minimum fax.

Le stranezze ovviamente non finiscono qui. I due libri Einaudi ancora in gara, di Mario Desiati e di Veronica Raimo, riportano inevitabilmente indietro all’atmosfera di recenti edizioni, segnate dalla difficoltà di gestire due libri del marchio Einaudi entrambi in cinquina. Nell’edizione 2019 in cinquina vanno Marco Missiroli, dato per favorito da mesi con Fedeltà, e Nadia Terranova con Addio fantasmi. I libri forse si cannibalizzano i voti, di sicuro disperdono le energie di scuderia e impediscono di convogliare voti su un unico candidato: vince Antonio Scurati con M. Il figlio del secolo (Bompiani). L’anno dopo la storia si ripete. Nell’anno pandemico 2020 entrano in cinquina sia Valeria Parrella, con Almarina, che Gianrico Carofiglio con La misura del tempo. Ancora voti dispersi, vince per la seconda volta lo Strega Sandro Veronesi (con il Colibrì e La Nave di Teseo). E così, è dal 2017, dal trionfo di Paolo Cognetti e le sue Otto montagne, che Einaudi non si intesta il premio. Quest’anno non si può sbagliare.

Si è notato subito che tra i dodici candidati di questa edizione non c’erano venerati maestri. Non è l’anno dei Walter Siti, né quello degli Edoardo Albinati. Autori cioè già con una lunga carriera alle spalle, predestinati, autori da classifica, già antologizzati, nonostante Desiati sia già finito tra i primi cinque nel 2011, l’anno di Edoardo Nesi (altro scrittore con carriera alle spalle). Comunque vada, quest’anno non sarà un premio alla carriera: è la stagione d’oro per gli outsider. Nel 2022 non si può diventare davvero mainstream se non si appare un po’ out.

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