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Christopher Wylie ha trovato lavoro da H&M

Alla parabola di Wylie, da cervello al servizio dei cattivi a paladino dell’anti-populismo, abbiamo dedicato un articolo dal titolo “Christopher Wylie, l’uomo che voleva distruggere Facebook“. Nell’agosto del 2018, quando l’abbiamo pubblicato, non avremmo mai potuto immaginare che il futuro professionale del giovane hacker avrebbe compreso la consulenza per una multinazionale svedese di abbigliamento: come racconta Bloomberg, Wylie è stato recentemente assunto da H&M.

Un breve ripasso per ricordare di chi stiamo parlando: lo scandalo esplode nel marzo 2018 grazie a un’indagine messa in piedi dalla giornalista Carole Cadwalladr su Observer e Guardian e prende il nome dalla società in cui ha lavorato Wylie fino al pentimento, Cambridge Analytica (che attraverso una innocua app ha raccolto dati sugli utenti per poi metterli a disposizione della strategia di Steve Bannon, l’ideologo trumpiano). «Wylie dice alla giornalista frasi che sembrano uscite da un dialogo di DeLillo», scriveva Cristiano de Majo nel ritratto dell’hacker, «”Abbiamo costruito modelli per sapere il più possibile delle persone e poi colpire i loro demoni interiori”».

Il compito di Wylie da H&M sarà quello di utilizzare dati e intelligenza artificiale per aiutare il marchio a capire meglio i consumatori e le loro abitudini online. Secondo un portavoce, Wylie «aiuterà il gruppo a migliorare le sue capacità nell’ambito della raccolta informazioni sui consumatori, sui prodotti e sul mercato e parteciperà agli studi per sviluppare un’intelligenza artificiale etica e sostenibile». Negli ultimi anni H&M ha fatto abbastanza fatica: sappiamo che a marzo 2018 ha accumulato 4,3 miliardi di dollari di vestiti invenduti. Il lavoro di Wylie sarà quello di impedire che cose del genere accadano ancora.