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Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.
È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.
La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.
Tra i candidati a rappresentare l’Italia all’Oscar per il Miglior film internazionale ci sono praticamente tutti i film usciti in Italia quest’anno Tranne La grazia di Paolo Sorrentino, ma non per volontà: la sua assenza è solo una questione burocratica.

Se ti addormenti in metro il tuo cervello sa quando svegliarsi

03 Luglio 2017

Se vi è capitato di addormentarvi e “saltare” la vostra fermata del treno o della metropolitana, sapete anche che è comune l’esatto opposto, ossia svegliarsi da qualche minuto di sonno con un tempismo perfetto per scendere alla propria destinazione. Questo fenomeno, che per forza di cose è molto sviluppato nei pendolari e, più in generale, nelle persone abituate a viaggiare sui mezzi ogni giorno, non ha ancora una spiegazione scientifica definita. Il New York, tuttavia, si è adoperato per fare luce sulla faccenda, chiedendo ad alcuni luminari qualche possibile motivo che ci porta a ridestarci al momento giusto.

La prima possibile ragione è che il nostro orologio interno è, in qualche modo, “sincronizzato” alla nostra fermata: Marc I. Leavey, specialista in assistenza primaria in un istituto del Maryland, paragona questa dinamica a quella che avviene quando mettiamo la sveglia sempre alla stessa ora. Il corpo, in altre parole, si abituerebbe a un certo tempismo, e i ritmi circadiani si adeguerebbero di conseguenza. Oppure, forse siamo in grado di sentire la voce che annuncia le fermate anche quando dormiamo; «il cervello esclude alcuni stimoli durante il sonno» favorendone altri, dice il neurologo Ronald Chervin. D’altronde, esistono studi che provano che, a parità di volume, una persona addormentata riesce a distinguere la pronuncia del suo nome tra altri nomi estranei.

A passenger naps in the train on the new

Un altro motivo potrebbe essere rappresentato da un fatto più semplice, ossia che durante quei pisolini non stiamo realmente dormendo, ma ci svegliamo – senza accorgercene – in continuazione, ad ogni fermata, per controllare che sia la nostra. Il dottor Chervin vede questa dinamica nei suoi pazienti affetti da apnea notturna, che possono svegliarsi anche 200 volte ogni notte, ma riaddormentandosi subito non danno modo al cervello di processare l’atto. A rafforzare quest’ultima tesi, c’è un punto: chi dorme più profondamente, riuscendo anche a raggiungere la fase Rem, avrà molte più probabilità di perdere la propria fermata.

Immagini Getty Images
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