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A causa del riscaldamento globale, per la prima volta nella storia sono state trovate delle zanzare in Islanda Era uno degli unici due posti al mondo fin qui rimasto libero dalle zanzare. Adesso resta soltanto l'Antartide.
È uscita una raccolta di racconti inediti di Harper Lee scoperti nella sua casa di New York dopo la morte Si intitola La terra del dolce domani e in Italia l'ha pubblicata Feltrinelli.
A Teheran hanno inaugurato una stazione della metropolitana dedicata alla Vergine Maria La stazione si chiama Maryam Moghaddas, che in persiano significa proprio Vergine Maria, e si trova vicino alla più grande chiesa della città.
Cercando di uccidere una blatta, una donna in Corea del Sud ha scatenato un incendio in cui è andato distrutto un appartamento ed è morta anche una persona La donna ha usato un lanciafiamme fatto in casa, fatto da un accendino e un deodorante spray. La sorte della blatta al momento non è nota.
Si è scoperto che l’AI viene usata anche per produrre poverty porn, cioè immagini piene di stereotipi sulla povertà utilizzate poi nella campagne di sensibilizzazione Si trovano in vendita sulle piattaforme di foto stock, costano poco, non danno problemi di licenza né di consenso: è per questo che sono sempre più diffuse.
I trafficanti di Captagon, l’anfetamina siriana, si stanno rivelando un grave problema per il nuovo governo siriano In questi giorni le autorità hanno sequestrato 12 milioni di pasticche, la più grande operazione di questo tipo dalla caduta del regime di Assad.
In carcere Sarkozy verrà messo in isolamento per evitare che gli altri detenuti si facciano i selfie con lui L'amministrazione della prigione di La Santé di Parigi ha preso questa decisione per proteggere il Presidente dal suo "fandom" carcerario.
La prima serie tv tratta dal Signore delle mosche l’ha realizzata Jack Thorne, il creatore di Adolescence Con la consulenza degli eredi di William Golding, per garantire la massima fedeltà della serie, prodotta da Bbc, ai temi e alle atmosfere del romanzo.

Il fantasma di Carolyn Bessette-Kennedy su Instagram

Il 7 gennaio la bellissima moglie di John Fitzgerald Kennedy Jr., morta nel 1999, avrebbe compiuto 56 anni, ma nelle immagini dei tanti account creati per adorarla è rimasta cristallizzata in un'eterna giovinezza.

09 Gennaio 2022

I social media ci hanno dato nuovi modi per elaborare il lutto e questo vale anche per la morte di personaggi famosi. Una volta si facevano pellegrinaggi fino a Père-Lachaise solo per lasciare una sigaretta sulla tomba di Jim Morrison, adesso si aprono account tematici su Instagram dove rilanciare foto e video che conservano l’allure della star defunta all’apice del successo. Non si tratta solo di consumare nostalgia, è più una seduta spiritica in cui si rievoca il loro stile per perpetuarne l’influenza sulla società. Un fenomeno che trova particolare evidenza con Carolyn Bessette-Kennedy: gli account Instagram a lei dedicati sono altari di un piccolo culto coltivato da utenti devotissimi. Scrollando questi account in memoriam di Carolyn Bessette, è impossibile non subirne il magnetismo. È difficile smettere di fissare le sfumature biondo-oro dei suoi capelli lisci, gli occhi azzurro-piscina di Palm Beach, il sorriso largo alla Julia Roberts, la mano candida e affusolata che stringe, abbraccia, tiene al guinzaglio senza sforzo cani di grossa taglia, mentre veleggia spedita sui marciapiedi di New York in Ralph Lauren. Nata il 7 gennaio 1966 a New York, morta il 16 luglio 1999 in un incidente aereo mentre si recava a una cerimonia di nozze a Martha’s Vineyard insieme a sua sorella Lauren e al marito John F. Kennedy Jr, detto John John. Inabissati nell’Oceano Atlantico: in un certo senso è un modo di morire molto chic.

Carolyn Bessette non ha mai rilasciato un’intervista, di lei si diceva che non amava mettere in mostra la sua vita. Questo non ha fermato i paparazzi appostati sotto il loft a Tribeca, dove viveva con John John Kennedy: un appuntamento che affrontava dignitosamente mostrandosi impermeabile alle provocazioni dei fotografi. Sono soprattutto queste foto rubate che l’hanno fatta diventare un’icona dello street-style e l’hanno consegnata ai posteri. Minimal ed elegante, chic e newyorkese, sono gli aggettivi ripetuti come mantra dalle riviste di moda che per prime non ne hanno accettato la scomparsa. Cappotto Yohji Yamamoto, jeans Calvin Klein e stivali Prada, il nero, il beige e un po’ di rosso: si scrollano le foto cercando di assorbire le lezioni di stile. Le foto del matrimonio con cerimonia privatissima a Cumberland Island sono le più belle della power couple più fotogenica mai esistita. Guardarle causa uno shock culturale, soprattutto oggi che i matrimoni degli influencer sono maratone documentate minuto per minuto, con l’esercito di wedding planner che srotola chilometri di lucine su tendoni adibiti a sale ricevimento, coi putti scolpiti nel ghiaccio che pisciano vodka e spose con almeno dieci cambi d’abito. Nella loro foto più famosa, Carolyn Bessette esce da una chiesina semi-diroccata mentre l’uomo più affascinante del mondo le bacia la mano guantata, indossando l’abito da sposa più bello mai visto: di Narciso Rodriguez, color perla, in crêpe di seta, che scivola perfetto. Di una semplicità che ha del mistico e funziona solo per certe sante.

L’account Instagram che va seguito per diventare iniziati del culto è @carolynbessettehd, che trova rare e sfocate foto della coppia, prese dai giornali di gossip degli anni ’90 e le lavora dandogli un nitore da tecnologia del Ventunesimo secolo. Chi gestisce @carolyn_iconic e @carolynbessette svolge invece un lavoro da documentarista, con la stessa perizia e delicatezza di un egittologo alle prese con una tomba intatta e ricoperta di geroglifici. Si trovano reperti incredibili, come ad esempio lo screenshot da un video in cui si vedono Lady Diana, Elton John e Carolyn Bessette al funerale di Gianni Versace. O il ritaglio ingiallito di un giornale in cui si parla di questa “nuova fiamma” di Kennedy Jr, sperando che non sia “un’altra Daryl Hannah”, con cui precedentemente John John aveva avuto una liaison. O la foto che le hanno scattato uscendo da Saks Fifth Avenue per l’ultimo pomeriggio di shopping della sua vita, prima di salire sul fatale aereo. E poi le foto con Jennifer Aniston e Kate Moss, le gite in barca, le corse a Central Park in athleisure fianco a fianco col marito. Di una fighezza tale che si capisce quasi perché certe frange estreme di Qanon credono che John Kennedy Jr sia ancora vivo e sono lì che aspettano la sua apparizione a Dallas o durante un concerto dei Rolling Stones.

Le disgrazie succedono anche ai bellissimi. Non erano di questo mondo, eppure sono morti. Erano un’idea di futuro che non si è realizzata. Difficile non farsi sopraffare dal pensiero magico e pensare cose il cui incipit è “se non fossero morti”. Se non fossero morti, sarebbero diventati al momento opportuno i naturali inquilini della Casa Bianca e non ci sarebbe stato Bush, le Torri non sarebbero crollate, non ci sarebbe stata la crisi economica del 2008 e neanche quella pandemica del 2020, e tutti saremmo ancora temporalmente incastrati nella seconda metà degli anni Novanta, felici, benestanti e con la famiglia intatta. Come se il mondo si fosse fermato al 1999.

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