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La vincitrice del premio Nobel per la chimica suonava in una band con Tom Morello dei Rage Against the Machine

Come si diventa Premi Nobel per la Chimica? Guardando alla vita e alla carriera di Carolyn Bertozzi, professoressa della Stanford University appena premiata dall’Accademia Reale di Svezia assieme ai colleghi Morten Meldal e Barry Sharpless per il loro lavoro sulla cosiddetta click chemistry («un nuovo metodo per assemblare nuove molecole»), per diventare brillanti scienziati è assolutamente necessario suonare in una band durante gli anni dell’università. Possibilmente, bisogna suonare in una band durante gli anni dell’università assieme a una futura rockstar: nel caso di Bertozzi, la rockstar in questione è Tom Morello, chitarrista dei Rage Against The Machine, tra i primi che su Twitter si sono congratulati con lei per la vittoria del prestigioso premio. Bertozzi, ovviamente, ne ha subito approfittato per proporre l’idea di una reunion: «Thanks Tom! Maybe we can get the band back together someday “Ve-Ri-Loud”», ha risposto la professoressa. Da oggi saremo quindi tutti in attesa del ritorno dei Bored of Education – questo il nome della band giovanile di Morello e Bertozzi ai tempi di Harvard – già vincitori della Ivy League Battle of the Bands edizione 1986. Chissà che non arrivi un singolo, un album, un tour mondiale. 

In un profilo pubblicato su ChemistryWorld lo scorso 30 maggio, Bertozzi aveva già raccontato quello che definiva il suo «momento di gloria», ovvero il periodo passato a suonare la tastiera nei Bored of Education assieme a Morello (forse ora è il momento di aggiornare quel profilo e aggiungere quantomeno un altro momento di gloria, anche solo per non mancare di rispetto all’Accademia di Svezia). Nello stesso articolo, la futura vincitrice del Premio Nobel raccontava anche diversi altri aneddoti interessanti sulla sua vita e carriera: «Non mi sono mai concentrata davvero sulle materie scientifiche fino a quando, all’università, non ho cominciato a fare i corsi di biologia, chimica, matematica e fisica. Pensavo che magari un giorno avrei fatto medicina». A un certo punto del suo percorso accademico Bertozzi aveva addirittura deciso di lasciar perdere la chimica e dedicarsi alla biologia, poi probabilmente deve aver intuito che con la chimica c’erano Nobel da vincere e quindi ha cambiato idea un’altra volta.

A quanto pare, l’altra grande passione della neo Premio Nobel è lo street basket, attività che Bertozzi definisce «very meditative». Vicino a casa sua c’è un campetto e ogni volta che ha bisogno di pensare in santa pace a «nuovi metodi per assemblare nuove molecole» va lì e si mette a tirare a canestro. E poi, ovviamente, le è rimasta la passione per la musica. Negli anni, però, è passata dalla tastiera al pianoforte: «Lo suono di notte, quando sono da sola, con le cuffie alle orecchie. È un ottimo metodo per superare i momenti di stress, un’attività creativa che aiuta ad allontanarmi dai pensieri che solitamente mi riempiono la testa e mi porta a usare altre parti del cervello. Suono qualsiasi cosa, pop, rock and roll, jazz e canzoni natalizie».