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10:39 lunedì 24 novembre 2025
Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.
Kevin Spacey ha raccontato di essere senza fissa dimora, di vivere in alberghi e Airbnb e che per guadagnare deve fare spettacoli nelle discoteche a Cipro L'ultima esibizione l'ha fatta nella discoteca Monte Caputo di Limisso, biglietto d'ingresso fino a 1200 euro.
Isabella Rossellini ha detto che oggi non è mai abbastanza vecchia per i ruoli da vecchia, dopo anni in cui le dicevano che non era abbastanza giovane per i ruoli da giovane In un reel su Instagram l'attrice ha ribadito ancora una volta che il cinema ha un grave problema con l'età delle donne. 
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.

Ci sono alcune tribù amazzoniche che danno droghe psichedeliche ai loro cani

10 Settembre 2019

Brian lo faceva solo per passare il tempo, quando nel primo episodio della terza stagione de I Griffin, decise di ingerire una cospicua quantità di funghi allucinogeni. Nulla di paragonabile a quanto accade ancora oggi in alcune zone dell’Amazzonia, le cui tribù più antiche sono solite dare sostanze psichedeliche ai propri cani. Una pratica antica, per loro ortodossa, che troverebbe motivo nel legame profondo, di vita e di morte, che simili popolazioni istaurano con i propri animali.

Come riporta The Outline, la prima a darne testimonianza è stata Rocío Alarcón, etnofarmacologa per il Centro Iamoe in Ecuador, che ha trascorso più di 30 anni lavorando a stretto contatto con gruppi etnici nella foresta pluviale tropicale ecuadoriana e nelle Ande. Vantando fra i rami del suo albero genealogico una lunga stirpe di guaritori, la studiosa ha deciso così di fornire basi concrete ai ricordi dell’infanzia legati agli usi e ai costumi della sua gente. «Addestrare i cani usando psichedelici è qualcosa di assolutamente normale per noi. Ci sono ingredienti che innestano particolari emozioni e consentono agli animali di sviluppare le loro capacità a livello sensoriale, rendendoli cacciatori o difensori migliori», spiega Alarcón. Ma il tutto «prevede un rituale accurato sotto l’attenta supervisione degli anziani del villaggio», che favorirebbe il legame tra il cane e il padrone. Perché in molte culture indigene del Sud America l’animale domestico ricopre un ruolo fondamentale. «Per noi i nostri cani sono molto di più», per questo danno loro una miscela di Ayahuasca, «specificatamente pensata per non essere pericolosa». Come racconta Alarcón, infatti, ogni infuso in grado di indurre un effetto allucinatorio è realizzato in modo tale da non arrecare danno alla salute dell’animale, e viene somministrato in dose minime. Fatto ingerire o spalmato sul naso.

Ma Alarcón non è stata la sola studiosa ad aver approfondito l’usanza. Insieme a lei, anche l’etnobotanico Bradley Bennett, ora direttore del Center for Ethnobiology and Natural Products alla Florida International University, iniziò a maturare il suo interesse per l’argomento durante un sopralluogo nel Parco Nazionale di Yasuní insieme ad Alarcón. «Alcuni ragazzi di 17 anni stavano letteralmente drogando i loro cani con un estratto allucinogeno di Huapa», racconta Bennet. «Spesso i cani non vengono nutriti, ma grazie all’aiuto di simili sostanze possono essere in grado di procacciarsi il cibo più velocemente e con meno fatica».

Collaborando con le tribù, i due ricercatori hanno elencato 22 specie di piante utilizzate dagli Shuar e dai Quichua per la medicina del cane, e 43 specie di piante utilizzate su di loro in altre culture come droghe. Tra queste la Ilex guayusa, per favorire la vigilanza. I risultati della ricerca però, non hanno ottenuto ancora la fiducia degli scienziati come Jessica Hekman, una ricercatrice di Harvard specializzata in comportamento genetico canino. «Sarebbe interessante valutare il benessere di questi cani, ma si tratterebbe di qualcosa di problematico. Al momento è impossibile dare alla ricerca una base scientifica», ha detto. Bennett, nel frattempo, ha contattato diverse organizzazioni, tra cui il programma Expeditionary Canine Sciences della Marina degli Stati Uniti, per vedere se sarebbero interessati a proseguire questa ricerca. Finora, ha affermato, nessuno ha manifestato interesse.

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