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Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.

Ci sono alcune tribù amazzoniche che danno droghe psichedeliche ai loro cani

10 Settembre 2019

Brian lo faceva solo per passare il tempo, quando nel primo episodio della terza stagione de I Griffin, decise di ingerire una cospicua quantità di funghi allucinogeni. Nulla di paragonabile a quanto accade ancora oggi in alcune zone dell’Amazzonia, le cui tribù più antiche sono solite dare sostanze psichedeliche ai propri cani. Una pratica antica, per loro ortodossa, che troverebbe motivo nel legame profondo, di vita e di morte, che simili popolazioni istaurano con i propri animali.

Come riporta The Outline, la prima a darne testimonianza è stata Rocío Alarcón, etnofarmacologa per il Centro Iamoe in Ecuador, che ha trascorso più di 30 anni lavorando a stretto contatto con gruppi etnici nella foresta pluviale tropicale ecuadoriana e nelle Ande. Vantando fra i rami del suo albero genealogico una lunga stirpe di guaritori, la studiosa ha deciso così di fornire basi concrete ai ricordi dell’infanzia legati agli usi e ai costumi della sua gente. «Addestrare i cani usando psichedelici è qualcosa di assolutamente normale per noi. Ci sono ingredienti che innestano particolari emozioni e consentono agli animali di sviluppare le loro capacità a livello sensoriale, rendendoli cacciatori o difensori migliori», spiega Alarcón. Ma il tutto «prevede un rituale accurato sotto l’attenta supervisione degli anziani del villaggio», che favorirebbe il legame tra il cane e il padrone. Perché in molte culture indigene del Sud America l’animale domestico ricopre un ruolo fondamentale. «Per noi i nostri cani sono molto di più», per questo danno loro una miscela di Ayahuasca, «specificatamente pensata per non essere pericolosa». Come racconta Alarcón, infatti, ogni infuso in grado di indurre un effetto allucinatorio è realizzato in modo tale da non arrecare danno alla salute dell’animale, e viene somministrato in dose minime. Fatto ingerire o spalmato sul naso.

Ma Alarcón non è stata la sola studiosa ad aver approfondito l’usanza. Insieme a lei, anche l’etnobotanico Bradley Bennett, ora direttore del Center for Ethnobiology and Natural Products alla Florida International University, iniziò a maturare il suo interesse per l’argomento durante un sopralluogo nel Parco Nazionale di Yasuní insieme ad Alarcón. «Alcuni ragazzi di 17 anni stavano letteralmente drogando i loro cani con un estratto allucinogeno di Huapa», racconta Bennet. «Spesso i cani non vengono nutriti, ma grazie all’aiuto di simili sostanze possono essere in grado di procacciarsi il cibo più velocemente e con meno fatica».

Collaborando con le tribù, i due ricercatori hanno elencato 22 specie di piante utilizzate dagli Shuar e dai Quichua per la medicina del cane, e 43 specie di piante utilizzate su di loro in altre culture come droghe. Tra queste la Ilex guayusa, per favorire la vigilanza. I risultati della ricerca però, non hanno ottenuto ancora la fiducia degli scienziati come Jessica Hekman, una ricercatrice di Harvard specializzata in comportamento genetico canino. «Sarebbe interessante valutare il benessere di questi cani, ma si tratterebbe di qualcosa di problematico. Al momento è impossibile dare alla ricerca una base scientifica», ha detto. Bennett, nel frattempo, ha contattato diverse organizzazioni, tra cui il programma Expeditionary Canine Sciences della Marina degli Stati Uniti, per vedere se sarebbero interessati a proseguire questa ricerca. Finora, ha affermato, nessuno ha manifestato interesse.

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