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La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.
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I sostenitori di Trump sono andati sotto l’ultimo post Instagram di Romy Reiner a festeggiare la morte del padre A fomentare ulteriormente il loro odio è stata la breve didascalia del post che contiene una frase contro Trump.
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che pensano di lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.

Senza Camilleri

A un anno dalla morte dello scrittore, esce il suo ultimo romanzo inedito: una selezione dei migliori articoli per ricordarlo.

di Studio
18 Luglio 2020

È passato un anno dal 17 luglio del 2019, l’ultimo giorno sulla Terra di Andrea Camilleri, scrittore siciliano e inventore del Commissario Montalbano (il cui cognome, come scrivemmo su Studio, era stato scelto per omaggiare il collega spagnolo Manuel Vázquez Montalbán). Attempato esordiente – pubblica il primo romanzo nel ’78 a 53 anni e conosce il successo solo nel ’95, con Il birraio di Preston – è stato l’autore italiano più venduto (30 milioni di copie), amato e imitato dagli anni ’90 a oggi. Ma anche tra i più criticati, spesso considerato sinonimo di letteratura commerciale, proprio per il suo grande successo popolare. Abbiamo deciso di ricordarlo con una selezione di articoli, tra cui la recensione del suo ultimo romanzo inedito, Riccardino, uscito da Sellerio proprio in questi giorni in occasione dell’anniversario.

Andrea Camilleri, il nemico più caro – Internazionale
In questa sorta di compilation, Giuseppe Rizzo ha ricostruito la vita e la carriera di Camilleri con un collage di interviste (ne ha lette 65 in un periodo che va dal 1995 al 2017). Il punto di partenza è proprio la benedizione/dannazione di essere maestro della letteratura popolare. Lo stesso Camilleri sostiene di essere «uno scrittore nato per il tam tam del pubblico».

Vita, storie e racconti di Camilleri: dalla Roma di Pasolini a Montalbano – La Repubblica
Di intervistatori come Gnoli ce ne sono pochi e in questo dialogo del 2012 viene fuori un Camilleri privato e anche un po’ passato, che racconta privato e pubblico: l’infanzia siciliana, l’adesione al fascismo, il rapporto commovente con sua moglie.

L’inquietante segreto di Camilleri – Doppiozero
In questa ricostruzione, che è già di per sé un giallo, si racconta di un piccolo libro di Camilleri a tiratura limitata (che l’autore voleva mandare solo agli amici) e di un fatto capitato all’autore agli inizi del 2019, un tentativo di suicidio, secondo alcuni, che avrebbe prefigurato mesi prima proprio in quel libro a tiratura limitata.

Acqua in bocca (a quattro mani)’: il documentario-dialogo con Camilleri e Lucarelli – La Repubblica Tv
Sul sito di Repubblica c’è, per la prima volta gratis per tutti, il documentario Acqua in Bocca (a quattro mani), diretto da Matteo Raffaelli e prodotto da minimum fax media nel 2006, versione per lo schermo del romanzo epistolare che a giugno 2010 ha raccontato attraverso numerosi scambi di lettere i due scrittori di gialli più amati in Italia, Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli.

A Writer Who Followed His Own Clues to Fame – New York Times
In questo lungo profilo del 2002, Frank Bruni racconta ai lettori americani del New York Times la strana carriera di Andrea Camilleri, lo scrittore italiano che non voleva fare lo scrittore ma che aveva raggiunto il successo a settant’anni suonati. «Ho un modo estremamente disordinato di scrivere. Non scrivo come Snoopy: “Era stata una notte buia e tempestosa”. Non potrei mai iniziare con il capitolo 1», spiega Camilleri nell’intervista, ricordando anche come sua moglie si fosse innervosita alla notizia che sei dei romanzi nella classifica dei libri più venduti in Italia erano libri di Montalbano. «All’inizio ha ringraziato Dio, poi ha borbottato qualcosa e ha iniziato a comportarsi in maniera strana, finché quando ce n’erano solo cinque in classifica si è tranquillizzata e ha ricominciato a dormire la notte».

Andrea Camilleri: a life in writing – The Guardian
«Il soggiorno di casa sua, a Roma, ha libri ordinatamente disposti dal pavimento al soffitto. Accendendo una delle tante sigarette che fuma […], mi indica una libreria centrale, spiegando che questa contiene “i miei autori più importanti”». Inizia così l’intervista che, nel 2012, Mark Lawson ha fatto ad Andrea Camilleri per il Guardian. Una conversazione, in realtà, che affronta e tocca numerosi nodi della vita dello scrittore, dall’importanza di leggere Sciascia, alla nascita del personaggio di Montalbano. «Ricordo esattamente il momento in cui è nato. Era il 1994, e io ero bloccato su un romanzo storico».

Andrea Camilleri ha fatto un altro miracolo – Il Foglio
Riccardino, l’ultimo romanzo di Andrea Camilleri con Montalbano, è uscito ieri, il 17 luglio, postumo nel primo anniversario dalla morte. Ed era già in cima alle classifiche di Amazon. Sul Foglio, Mariarosa Mancuso ne ha fatto una recensione, definendo il suo linguaggio «ostico» (nel romanzo leggiamo “gliel’avrebbi fatto smorcare”). Un metaromanzo necessario a Camilleri per non lasciare le sorti del suo personaggio in mani sbagliate. «Si era impegnato a non far finire Montalbano né al cimitero né all’ospizio, sarebbe un’indecenza svelare se la scommessa è riuscita».

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