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11:07 martedì 18 novembre 2025
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.

Il padiglione ucraino sarà presente alla Biennale d’Arte di Venezia nonostante l’invasione russa

09 Marzo 2022

La Biennale d’arte di Venezia, che quest’anno si terrà dal 23 aprile al 27 novembre e si chiamerà Il latte dei sogni (qui la nostra intervista alla curatrice Cecilia Alemani, che ci ha raccontato come l’ha organizzata durante la pandemia e quale sarà il tema che collegherà tra loro tutte le opere in mostra) riunisce nei padiglioni disseminati nei Giardini della Biennale le opere di artisti chiamati a rappresentare il loro Paese. La guerra in Ucraina ha creato diversi problemi nei padiglioni della Russia e dell’Ucraina: nella giornata del 27 febbraio Raimundas Malašauskas, curatore del padiglione russo, si è dimesso.

L’annuncio di Malašauskas ha seguito di qualche giorno quello con cui i curatori del Padiglione ucraino Lizaveta German, Maira Lanko e Borys Filonenko hanno comunicato di aver sospeso i preparativi per la mostra, sottolineando però che la loro decisione non rappresentava «la posizione e le intenzioni del Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione dell’Ucraina, ma una posizione personale del team dietro al Padiglione». Per la Biennale d’Arte 2022, l’Ucraina ha scelto come suo artista rappresentante Pavlo Makov. La sua opera doveva essere spedita a breve a Venezia, ma lo scoppio della guerra e il conseguente blocco dei voli dall’Ucraina hanno fermato tutto. A febbraio Pavlo Makov, il cui lavoro doveva essere presentato nella mostra, ha affermato che lui e il suo team sono stati costretti a interrompere i preparativi per il viaggio in Italia. Tutti i voli da e per la capitale ucraina, Kiev, sono stati bloccati fino a nuovo avviso.

L’8 marzo, però, durante una videochiamata con gli organizzatori della Biennale di Venezia, i curatori del Padiglione ucraino hanno annunciato di aver ripreso il lavoro sul progetto e che confermano la loro presenza alla Biennale: nonostante la guerra in corso, il team è riuscito a evacuare frammenti dell’opera d’arte da Kiev. Il team ha espresso la ferma convinzione che la possibilità di rappresentare il Paese alla più importante mostra d’arte al mondo con il lavoro di Pavlo Makov abbia il potere di aiutare l’Ucraina a farsi sentire e combattere l’aggressione russa non solo nelle città e nei villaggi del loro Paese, ma anche nella cultura a livello internazionale.

Quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, la squadra dietro il Padiglione ucraino ha dovuto riunirsi con le rispettive famiglie e trovare un posto sicuro nel quale ripararsi. Ma in due settimane sono riusciti a trovare una soluzione: «In tempi come questi, che l’Ucraina sia rappresentata alla mostra è più importante che mai. Quando il diritto all’esistenza per la nostra cultura viene messo in discussione dalla Russia, è fondamentale dimostrare al mondo ciò che siamo capaci di fare», hanno affermato i curatori del Padiglione ucraino Maria Lanko, Lizaveta German e Borys Filonenko.

Il padiglione dell’Ucraina presenterà il lavoro di Makov — Fountain of Exhaustion del 1996. La fontana è una scultura cinetica composta da 72 imbuti di rame, montati su una piattaforma di tre metri quadrati. Gli imbuti sono disposti uno sotto l’altro a forma di piramide. L’acqua versata in ciascun imbuto è divisa in due flussi, alimentando gli imbuti sottostanti nella piramide. Solo poche gocce raggiungono il fondo, a simboleggiare l’esaurimento a livello personale e globale.

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