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Beto O’Rourke salverà l’America da Donald Trump?

“Sono nato per questo” ha detto a Vanity Fair: gli articoli da leggere per approfondire il significato della sua candidatura.

Beto O'Rourke durante una manifestazione contro il muro voluto da Trump, El Paso, 11 febbraio 2019. Foto di Christ Chavez/Getty Images

Per lanciare la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico, Beto O’Rourke ha scelto più strade. Prima il video, diffuso su Facebook, in cui al fianco della moglie Amy ha annunciato ufficialmente la sua corsa alla presidenza, quindi la copertina (quasi hollywoodiana) di Vanity Fair, con tanto di servizio fotografico di Annie Leibovitz e intervista a cura di Joe Hagan. «I want to be in it. Man, I’m just born to be in it» dice O’Rourke a un certo punto, una frase che oltre a dare il titolo all’articolo è stata anche molto ripresa e commentata sui social, generando entusiasmi e sfottò. Ma quante speranze ha davvero il carismatico politico texano che, anche se di misura, ha pur sempre perso contro Ted Cruz? Le analisi in questi giorni si sono sprecate: c’è chi dice che dalla sua ha solo il carisma, chi sottolinea che ci sono altri candidati più preparati e con programmi decisamente più chiari del suo (come Elizabeth Warren) e chi invece lo ritiene la miglior alternativa democratica al presidente Trump. Abbiamo raccolto alcuni articoli che illustrano punti di vista differenti sulla sua candidatura, più un video bonus di quando O’Rourke cercava il successo come musicista e non come politico.

Beto O’Rourke: “I’m just born to do this”Vanity Fair
Donald Trump sta per arrivare a El Paso per parlare del muro con il Messico e Beto O’Rourke sta pianificando come “accogliere” il presidente, se organizzare una protesta (come vogliono i suoi collaboratori) oppure un evento alternativo (come vorrebbe lui). Si sta anche preparando ad annunciare ufficialmente la sua candidatura alle primarie. Queste le premesse del lungo ritratto-intervista scritto da Joe Hagan, pieno di dettagli (Beto non si scrive i discorsi, ha avuto una rivelazione durante un comizio, è nato – meglio ribadirlo – per fare questa cosa qui) e di aneddoti che raccontano bene il suo personaggio: e cioè come vorremmo leggere di politica anche in Italia.

Beto O’Rourke Was Once Adrift in New York City. Now He’s Searching AgainThe New York Times
C’è stato un momento, subito dopo la laurea, in cui anche Beto O’Rourke deve aver provato quel senso di smarrimento e indecisione tipico di quel periodo della vita. Per mantenersi altalenava il lavoro da babysitter nell’Upper East Side e quello nell’azienda tech dello zio, dove si annoiava moltissimo. Intanto la sua band punk si era sciolta e la sua fidanzata dell’epoca si era appena trasferita in Francia: era il 1995 e Beto era depresso. Inizia così il racconto di Matt Flegenheimer sul Nyt, che ripercorre gli anni della formazione politica e la costruzione del Beto che conosciamo oggi.

Who Wrote It: Beto O’Rourke or Karl Ove Knausgaard?The Cut
Cos’hanno in comune Beto O’Rourke e Karl Ove Knausgaard? Sono entrambi papà, ma uno è americano e vive in Texas, l’altro è norvegese e vive a Londra e in Svezia. Il primo aspira a diventare il presidente degli Stati Uniti e ha suonato in una band, il secondo   pubblica libri molto lunghi. Secondo The Cut, i due condividono la passione di scrivere dettagliati resoconti del loro essere vivi momento per momento, indipendentemente da quanto possano essere noiosi per chi li legge. Per dimostrarlo, l’articolo propone un divertente giochino, e ci invita a indovinare chi ha scritto i piccoli testi selezionati, cliccando sul nome scrittore o quello del politico.

Beto O’Rourke has what many female candidates don’t: a partner who takes the lead on child careVox
Anna North analizza le polemiche scatenate dall’affermazione di Beto O’Rourke sul ruolo di sua moglie. Durante un discorso pubblico l’aspirante presidente ha detto che è sua moglie Amy a crescere i loro tre figli, «a volte con il mio aiuto». Secondo alcuni, l’affermazione era chiaramente autoironica: O’Rourke voleva sottolineare e riconoscere il duro lavoro di Amy. Così dicendo, però, O’Rourke ha rivelato una fondamentale disuguaglianza nella storia della politica americana (e non solo): se gli uomini sono sempre stati in grado di contare sulle mogli per fornire assistenza ai figli mentre soddisfano le loro ambizioni politiche, raramente le donne sono state in grado di poter fare lo stesso.

Here’s Video of Beto O’Rourke Singing “Blitzkrieg Bop” in a Sheep Mask and Onesie – Mother Jones