In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo
Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.

L’apripista è stata l’Indonesia, dove ad agosto il Jolly Roger col cappello di paglia era apparso affiancato alla bandiera nazionale sui balconi, per le strade e sui social, come simbolo di protesta contro le posizioni conservatrici del governo, che aveva anche carezzato l’idea di bandirlo. Nelle ultime ore la bandiera dei Pirati di Cappello di Paglia ha preso a sventolare anche nei cortei di protesta in Nepal e nelle manifestazioni in corso in Francia, moltiplicandosi di corteo in corteo, anche grazie alle foto e al passaparola sui social.
A portare il vessillo in manifestazione sono soprattutto i giovanissimi. In Nepal la bandiera è comparsa tra gli studenti che protestavano contro il blocco dei social network voluto dal governo e contro la dilagante corruzioni dei politici (e pure, sembra, contro il lussuoso stile di vita dei loro figli, ribattezzati Nepo Baby). Manifestazioni represse violentemente dalla polizia, repressione che ha causato 21 morti e la conseguente caduta del governo. Nelle ultime ore i manifestanti l’hanno appesa al cancello del palazzo del governo in fiamme: un momento immortalato in un foto diventata il simbolo della rivolta.
In Francia la bandiera è stata avvistata nelle scorse ore a Marsiglia e a Parigi, in versione ufficiale oppure disegnata a mano dai manifestanti. Il vessillo è apparso nel corso delle proteste del movimento Bloquons Tout, intento a “bloccare tutto” in aperta contestazione alle politiche di austerity che il governo francese, sia quello vecchio di Bayrou che quello nuovo di Lecornu, vuole imporre.
Come ha fatto la bandiera di un manga d’avventura e comicità a diventare un simbolo politico? Se lo chiedono in molti in queste ore, dato che la popolarissima opera di Eiichiro Oda si presenta come un’opera di escapismo con protagonista un gruppetto di pirati alla ricerca di un fantomatico tesoro. In corso di serializzazione dal 1997 ed entrato solo ora nel suo probabile arco finale, One Piece si è via via rivelata come un’opera i cui protagonisti lottano senza quartiere contro un governo mondiale che opprime i più deboli e ne limita la libertà, venendo spesso bollati come terroristi.
La ciurma del protagonista dunque è diventata un simbolo di attivismo e lotta politica, soprattutto presso i lettori occidentali. Senza dimenticare che, in Giappone come nel resto del mondo, il manga e l’anime macinano numeri da record, anche tra la Gen Z, che non era nemmeno nata quando il manga cominciò la sua lenta scalata a fumetto simbolo del nuovo millennio.

C'è la canonizzazione, avvenuta domenica 7 settembre. Ma attorno alla sua figura c'è anche un'operazione di "marketing", il suo culto è in parte pure commercio e turismo, come si vede nella città che lo ha adottato, Assisi.