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19:16 martedì 9 dicembre 2025
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.
Dopo il furto dei gioielli, ora il Louvre è nei guai a causa delle infiltrazioni di acqua e degli scioperi dei dipendenti Le infiltrazioni hanno danneggiato 400 documenti della biblioteca del Dipartimento delle antichità egizie, confermando i problemi che hanno portato i lavoratori allo sciopero.
Le cose più interessanti dei Golden Globe 2026 sono The Rock, i film d’animazione e i podcast Più delle candidature per film e serie tv, queste categorie raccontano come sta cambiando l’industria dell'intrattenimento oggi.
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.

Il presidente austriaco dice che tutte le donne devono portare il velo in solidarietà

02 Ottobre 2017

Il presidente austriaco ha detto che tutte le donne del suo Paese dovrebbero indossare il velo islamico in solidarietà alla minoranza musulmana, che negli ultimi anni è stata oggetto di una dura campagna da parte dell’estrema destra. «Non sono solamente le donne musulmane che indossano un foulard, tutte le donne possono indossarne uno, dunque se questa islamofobia continua, arriverà il giorno in cui dovremo chiedere a tutte le donne di indossarne uno in solidarietà nei confronti di chi lo indossa per ragioni religiose», ha detto Alexander Van der Bellen parlando a degli studenti. Proprio in questi giorni l’Austria sta implementando una nuova legge che vieta il velo islamico integrale: chi indossa il burqa o il niqab potrà ricevere una multa di 150 euro.

Van der Bellen, che fa capo al partito dei Verdi, ha vinto le ultime elezioni battendo di poco il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer. Le sue parole vanno inserite nel contesto politico: l’Austria è sempre più divisa tra una destra anti-immigrazione che utilizza toni apertamente ostili contro l’Islam, e una sinistra che invece sta facendo del multiculturalismo una bandiera. Come abbiamo già fatto notare su Studio, per ragioni storiche e geografiche l’Austria racchiude in sé una forte tensione tra modernità sovranazionale e il suo rifiuto più bieco. E non è la prima volta che questo succede: dopotutto, come ricordava l’Economist, la Vienna di inizio Novecento è stata «la culla della modernità e del fascismo, del liberalismo e del totalitarismo».

AUSTRIA-POLITICS-RELIGION

Le dichiarazioni del presidente però sollevano altre questioni che finora erano restate sottotraccia. In altre parole: si può difendere qualcosa di sinistra, come il rispetto delle minoranze e la libertà di culto, finendo però per assumere una posizione di destra? Qualche critico sui social media ha fatto notare che il velo islamico è un simbolo patriarcale, se non addirittura di oppressione delle donne. Su questo si potrebbe discutere: è una questione complessa e delicata. Però il dato preoccupante, su cui c’è davvero poco da discutere, è che Van der Bellen si è messo a pontificare, con estrema nonchalance, su cosa dovrebbero o non dovrebbero indossare le donne. E quando un uomo comincia a dire alle donne cosa mettersi non è mai una bella cosa.

Qualcuno potrebbe fare notare che l’invito del presidente riguardava soltanto un gesto di solidarietà, non un dresscode. Insomma qui si tratta di manifestare solidarietà a una minoranza presa di mira dall’estrema destra con una piccola provocazione, non di imporre il velo a tutte. Però se il punto dell’iniziativa è davvero la solidarietà, allora perché non invitare anche gli uomini a partecipare? Insomma, perché il presidente austriaco chiede alle donne, e non agli uomini, di indossare il velo come statement di sostegno alla libertà di culto? Nessuna legge della fisica impedisce a un essere umano di sesso maschile di mettersi un foulard in testa. O, se è per questo, di mettersi il burqa.

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