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18:54 lunedì 20 ottobre 2025
La prima serie tv tratta dal Signore delle mosche l’ha realizzata Jack Thorne, il creatore di Adolescence Con la consulenza degli eredi di William Golding, per garantire la massima fedeltà della serie, prodotta da Bbc, ai temi e alle atmosfere del romanzo.
Il figlio del fondatore di Mango sarebbe sospettato nell’indagine sulla morte del padre Lo riportano i quotidiani El Pais e La Vanguardia: la polizia starebbe verificando delle supposte incongruenze nelle dichiarazioni di Jonathan Andic relative alle circostanze della morte del padre Isak.
È morta Sofia Corradi, la donna che ha inventato l’Erasmus “per colpa” della burocrazia italiana Aveva 91 anni e l'idea dell'Erasmus le venne quando in Italia non le furono riconosciuti degli esami universitari fatti negli Usa.
Persino la ministra della Cultura francese ha ammesso che i ladri che hanno rubato i gioielli dal Louvre sono stati «molto professionali» Una sconsolata Rachida Dati ha dovuto ammettere che i ladri hanno agito con calma, senza violenza e dimostrandosi molto esperti.
Gli addetti stampa della Casa Bianca hanno risposto «tua madre» a una normalissima domanda di un giornalista durante una conferenza stampa Una domanda sul vertice tra Trump, Putin e Zelensky a Budapest, che Karoline Leavitt e Stephen Cheung hanno preso molto male, a quanto pare.
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".

Un collettivo che fa proteste politiche ha vinto il Turner Prize

02 Dicembre 2021

Il Turner Prize, il premio più importante nel mondo dell’arte britannico, quest’anno è stato vinto da un collettivo che unisce performance e protesta politica. I vincitori del premio sono i membri dell’Array Collective, undici artisti che “fanno irruzione” durante comizi ed eventi politici (spesso antiabortisti o omofobi) in Irlanda del Nord, indossando costumi carnevaleschi e mostrando cartelli provocatori. L’annuncio è stato dato mercoledì sera dalla Cattedrale di Coventry, dove si è tenuta la cerimonia di premiazione di quest’anno.

Alex Farquharson è il direttore della Tate Britain e il presidente della giuria incaricata di assegnare il premio Turner. Spiegando le motivazioni che hanno portato la giuria alla scelta di premiare Array Collective, Farquharson ha detto che questi artisti «portano leggerezza, speranza e senso dell’umorismo» anche in contesti in cui è difficile immaginare la presenza di queste tre cose. «Il loro lavoro ci ricorda che esiste una via per uscire o per superare tutte le situazioni, anche quelle apparentemente più serie» ha aggiunto Farquharson, facendo riferimento all’Irlanda del Nord ancora piagata dalle divisioni e dai contrasti religiosi. «L’arte dal vivo e la performance hanno una ricca tradizione di avanguardismo, e loro stanno portando avanti questa tradizione in una maniera nuova, diversa».

Era dal 2015 che un collettivo non vinceva il Turner. L’ultima volta era andato ad Assemble, un gruppo di architetti e designer. Quest’anno, la competizione è stata tutta tra collettivi, invece: Array ha battuto i Black Obsidian Sound System (un gruppo composto da persone nere, non binarie, queer e trans che organizzano spettacoli notturni nei club); Cooking Sections, artisti che si concentrano sull’impatto ambientale degli allevamenti intensivi di salmone; Gentle/Radical, un collettivo gallese composto da prelati e giovani lavoratori che portano l’arte tra le famiglie e nei quartieri più poveri; e Project Art Works, una community di “neurodiverse artist”. Il premio Turner prevede anche una vincita in denaro: 33mila dollari per gli Array, mentre gli altri artisti finalisti (Black Obsidian Sound System e Cooking Sections) riceveranno 13mila dollari.

Il prestigio del Turner, ovviamente, va molto oltre il premio in denaro che assegna. Tra i vincitori del passato, per esempio, ci sono artisti come Damien Hirst e Steve McQueen, trionfi che hanno contribuito a trasformare due artisti fino a quel momento noti più o meno solo nel mondo dell’arte, tra i cultori e gli addetti ai lavori, in superstar. E ovviamente ci sono anche le immancabili polemiche: ogni anno c’è chi non approva le scelte della giuria del Turner, sia in materia di nomination che di premio. Quest’anno non è stato da meno: in molti non hanno gradito la presenza di cinque collettivi di artisti tra i possibili vincitori, né l’assenza di artisti che lavorano invece da soli. In più, c’è l’accusa di essere ormai diventato un premio concentrato più sulla politica che sull’arte: Jake Chapman dei Chapman Brothers (candidati al premio nel 2003) ha detto che il Turner risponde ormai a un «tipo molto preciso di responsabilità sociale», un fatto che si sta traducendo, secondo Chapman, in una oggettiva difficoltà per gli artisti dediti a un lavoro più sperimentale.

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