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Per i suoi 10 anni Airbnb ha svelato un piano d’azione per ogni esperienza di viaggio

A distanza di dieci anni dalla nascita della piattaforma, Brian Chesky e Joe Gebbia, fondatori di Airbnb, hanno presentato una serie di novità che porteranno la piattaforma a raggiungere 1 miliardo di ospiti entro il 2029. L’ambizioso progetto, che attualmente conta più di 4,5 milioni di alloggi in 81mila città in tutto il mondo, ha annunciato una migliore e ampliata classificazione degli alloggi: Case Vacanza, Alloggi Unici, B&B e Boutique Hotel si uniranno al resto delle opzioni (Intera Casa, Stanza Privata e Stanza Condivisa). C’è anche un nuovo progetto di ospitalità di lusso che si chiama Airbnb Beyond, in seguito alla recente acquisizione di Luxury Retreats.
Tra le novità più interessanti, i co-fondatori hanno presentato un upgrade del servizio di hosting dotato di maggiori servizi e controlli di qualità. Si chiama Airbnb Plus ed è una proposta simil-alberghiera con alloggi dotati di comfort superiori e curati nei minimi dettagli. Gli host che vogliono mettere a disposizione i propri appartamenti devono fare application pagando 149 dollari; un fotografo specializzato ispeziona la location per assicurarsi della presenza di alcuni requisiti fondamentali, tra cui una cucina perfettamente accessoriata e servizi sanitari riforniti. Le liste di questi spazi «super» ottengono poi ranking più alti nei risultati di ricerca e un servizio clienti premium. L’obiettivo, secondo Airbnb, è quello di incrementare il numero di utenti del servizio, arrivati a 300mila negli ultimi dieci anni. Airbnb Plus comincerà ad essere operativo in 13 città, tra cui Londra, Barcellona, Los Angeles, Toronto e Cape Town (in Italia, Roma e Milano).

Bloomberg fa notare che Airbnb sta cercando di attrarre imprese dalle agenzie di viaggio Expedia Inc. e Booking Holdings Inc. e che questa mossa potrebbe abbattere ogni concorrenza nel settore alberghiero. Dal 2008, Airbnb ha raccolto circa 3,1 miliardi in finanziamenti ed è sempre più spinta a quotarsi sul mercato, dal momento che è la seconda startup più grande dal capitale tecnologico in America (davanti c’è solo Uber Technology Inc.). Il Ceo Brian Chesky però non vuole affrettare i processi, affermando che c’è ancora molto da fare prima di diventare una compagnia pubblica.

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