Hype ↓
13:30 martedì 16 settembre 2025
A Lampedusa sono arrivati tre immigrati palestinesi a bordo di una moto d’acqua I tre hanno usato ChatGPT per pianificare la rocambolesca fuga verso l’Europa, seminando le motovedette tunisine per arrivare in Italia.
Il concerto in Vaticano per il compleanno del Papa è stato uno degli show più assurdi di sempre La collabo Bocelli-Pharrell, i Clipse primi rapper a esibirsi in Vaticano, i droni del fratello di Musk, lo streaming su Disney+ e la diretta su Tv2000: è successo davvero.
L’ultima tappa della Vuelta di Spagna è stata annullata perché 100 mila manifestanti pro Palestina hanno invaso le strade A causa delle proteste non c'è stata nessuna cerimonia di premiazione, niente passerella finale e né festeggiamenti ufficiali.
Javier Bardem si è presentato con la kefiah al collo sul red carpet degli Emmy L’attore spagnolo ha chiesto la fine del blocco agli aiuti umanitari, guidando una folta schiera di star che hanno parlato della Palestina agli Emmy.
Non se lo aspettava nessuno ma quest’anno agli Emmy è andato tutto per il verso giusto Adolescence, The Pitt, Hacks, The Studio, Severance: tutte le serie più amate e discusse dell'anno hanno vinto.
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.

Ricky Gervais è proprio quello di cui abbiamo bisogno adesso

È arrivata su Netflix la terza e ultima stagione di After Life, sei episodi di dark humour che non lasciano spazio all'autocommiserazione.

17 Gennaio 2022

Ci vuole una quantità di tempo libero bestiale, per stare dietro a tutto questo intrattenimento video. Non facciamo in tempo ad appassionarci a Squid Game, azzardare paragoni con Parasite, googlare il ristorante coreano più vicino a noi, tutto inutile: pochissimi giorni dopo aver imparato cos’è un kimchi stufato arriva il momento di Zerocalcare, l’Ultimo Intellettuale Italiano, e allora annamose tutti a pija’ un gelato. Suggerisco una nuova ossessione: è uscita venerdì scorso su Netflix la terza e ultima stagione di After Life, sei episodi di dark humour scritti e interpretati da Ricky Gervais (forse vi ricorderete di lui per quella volta in cui ha sbertucciato mezza Hollywood, sorseggiando una pinta di lager, con il suo discorso introduttivo ai Golden Globe del 2020, per i suoi spettacoli di stand-up comedy e per aver creato The Office). Le prime due stagioni hanno collezionato decine di milioni di spettatori e una manciata di award che, insieme a una chitarra e a qualche bottiglia di champagne vuota, stanno sullo sfondo in tutte le interviste zoom che Ricky Gervais ha concesso da casa sua negli ultimi mesi, spesso in postumi di sbronza ma sempre di ottimo umore.

After Life 3 riparte da dove eravamo rimasti: Ricky Gervais interpreta Tony, giornalista della Tambury Gazette, un quotidiano gratuito di un paesino inglese immaginario dove – curiosamente – c’è sempre bel tempo e non passa mai una macchina. Tony ha perso la moglie per una brutta malattia, e non l’ha presa benissimo. Alle sette e mezza di sera è già alla seconda bottiglia di vino (di solito Casillero del Diablo con tappo svitabile in plastica), non mangia niente che sia più complicato da cucinare di un chili con carne in lattina, ha un cane uguale a quello di Luca Bizzarri, indossa perennemente una maglietta color topo e tiene quasi sempre le mani nelle tasche di un giubbino slavato durante le visite quotidiane, con le spalle incassate e il passo strascicato, alla tomba di sua moglie.

C’è un articolo del New Yoker di qualche settimana fa, “The case against the trauma plot“, dove si analizza una tendenza in corso: l’innamoramento di scrittori e sceneggiatori per i personaggi la cui personalità è completamente definita da un trauma. Questo genere di intrecci spostano la nostra curiosità sul passato. Che cosa è successo per ridurre il protagonista in questo stato? In un mondo permeato di vittimismo, si chiede l’articolo di Parul Sehgal, il trauma è diventato la medaglia al valore dei coraggiosi? Il distubo post-traumatico da stress è il quarto disturbo psichiatrico più diagnosticato dai dottori negli Stati Uniti e viene definito in psicoterapia come “qualsiasi cosa che il corpo percepisce come troppo, troppo in fretta o troppo presto”. Forse una definizione un tantino generica, a tal punto che 633mila e 120 sintomi possono essere attribuiti a un PTSD.

Per ognuno di questi traumi, sembrerebbe, c’è una trama da scrivere. E quindi abbiamo avuto il Joker tormentato di Joaquin Phoenix e i daddy issues del giovane J.R. Moehringer in Tender Bar, l’ultimo film di George Clooney da regista, disponibile su Amazon da qualche settimana. Non parliamo nemmeno del povero Jude di Una vita come tante e della sua infanzia maledetta. La pornografia del dolore si è fatta strada anche nella musica: non c’è una canzone dove Ghali non ci ricordi che da bambino andava a trovare suo padre in carcere e tutto il marketing dell’ultimo singolo di Stromae è incentrato sui pensieri suicidi del cantante belga.

Be’, nell’ultima stagione di After Life non c’è grande spazio per l’autocommiserazione. Tony è vedovo, come non manca di ricordare a chiunque gli rivolga la parola, e non ha nessuna voglia di ritornare sul mercato dei single. Ma il suo trauma non è un’identità totalizzante. Tony non si piange addosso, è scettico, cinico, ironico e non pensa che il mondo intero gli debba un risarcimento. La sua filosofia è “just fuck off, life goes on”. Forse quando una storia è scritta da chi ha buone idee, non serve il ricatto del trauma per spiegare tutte le sfaccettatture del protagonista. Perciò il ritmo lento e l’ironia british di After Life 3 sono un alprazolam naturale contro il logorio della vita moderna, nell’attesa di un bonus psicologo.

Articoli Suggeriti
Maqluba, una storia d’amore in Cisgiordania

L'avvocata per i diritti umani Sari Bashi, israeliana di origine irachena, ci racconta il suo libro, che ripercorre la storia d’amore con il compagno, palestinese di Gaza, attraverso una raccolta di brani tratti dai diari di entrambi.

Javier Bardem si è presentato con la kefiah al collo sul red carpet degli Emmy

L’attore spagnolo ha chiesto la fine del blocco agli aiuti umanitari, guidando una folta schiera di star che hanno parlato della Palestina agli Emmy.

Leggi anche ↓
Maqluba, una storia d’amore in Cisgiordania

L'avvocata per i diritti umani Sari Bashi, israeliana di origine irachena, ci racconta il suo libro, che ripercorre la storia d’amore con il compagno, palestinese di Gaza, attraverso una raccolta di brani tratti dai diari di entrambi.

Javier Bardem si è presentato con la kefiah al collo sul red carpet degli Emmy

L’attore spagnolo ha chiesto la fine del blocco agli aiuti umanitari, guidando una folta schiera di star che hanno parlato della Palestina agli Emmy.

Non se lo aspettava nessuno ma quest’anno agli Emmy è andato tutto per il verso giusto

Adolescence, The Pitt, Hacks, The Studio, Severance: tutte le serie più amate e discusse dell'anno hanno vinto.

di Studio
Questo fine settimana Rivista Studio sarà al Mag To Mag per parlare di cultura pop

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.

Ad Antonio Capuano non importa nulla di essere finalmente considerato un maestro

All'82esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha presentato il suo nuovo film, L’isola di Andrea. Lo abbiamo incontrato e con lui abbiamo parlato di provini, di nuotate e di amore.

Mieko Kawakami, una scrittrice giapponese contro la letteratura giapponese

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.