Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La fine del pogo

L’enciclopedia Treccani ha una definizione per “pogare” che recita «nel linguaggio giovanile, ballare tra spinte e salti», e tutti, negli anni dell’adolescenza, si sono trovati sotto al palco di un concerto a dare e prendere spintoni in compagnia di un gruppo di coetanei esagitati. Hannah Ewens, scrivendo sul Guardian, ricorda quelle occasioni come «gli spazi più liberatori al mondo; posti dove potevo essere aggressiva e mettere da parte un imbarazzo spesso opprimente».
Negli ultimi anni, però, il pogo è diventato un fenomeno sempre più marginale o direttamente escluso dalle performance. Mentre nella scena hardcore e metal continua a essere un indicatore per definire il successo di un concerto, spiega il quotidiano inglese, nel rock e nel punk le band oggi sono sempre più inclini a creare “safe space” che tengano conto delle esigenze delle minoranze, del disagio che spinte e atteggiamenti aggressivi potrebbero avere su una ragazza, eccetera.

Ewens scrive: «Ricordo numerose occasioni durante la mia crescita in cui i maschi nella folla si strusciavano contro di me o mi toccavano in modi inappropriati: era accettato e considerato parte dell’esperienza. Ma oggi percepisco una trasformazione profonda». Molte band, come gli Slaves e i Swim Deep, hanno iniziato a condannare pubblicamente questi atteggiamenti, che di norma si verificano con più frequenza durante il pogo. Non tutti sono d’accordo con la messa al bando del fenomeno: Greg Graffin, frontman dei Bad Religion, ha dichiarato che lo slam dancing (come viene chiamato sulla costa occidentale degli Usa) è «l’unica vera reazione fisiologica alla musica punk. […] Succede spontaneamente, come quando le molecole iniziano a vibrare e scontrarsi fra loro».
Nelle immagini: persone che pogano a Wacken, in Germania, in occasione dello Wacken Open Air del 2011 (Sean Gallup/Getty Images)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.