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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Non c’è niente di strano se Theresa May non ha messo il velo in Arabia Saudita

05 Aprile 2017

Si sta parlando della visita di Theresa May Arabia Saudita e vari giornali hanno sottolineato il fatto che il premier britannico non portasse il velo: “La sfida di Theresa May: a Riad senza velo” titolava per esempio La Stampa, mentre Repubblica scrive che May «ha rifiutato di piegarsi all’imposizione del velo» (anche il Telegraph aveva fatto un titolo simile). Nel regno saudita, dove vige una interpretazione particolarmente conservatrice dell’Islam, il wahhabismo, praticamente tutte le donne girano velate, e molte indossano anche il niqab, un tipo di velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi. Tuttavia non è inusuale che una rappresentante di un governo occidentale visiti il Paese senza indossare il velo: prima di Theresa May, sono state in visita ufficiale a capo scoperto Hillary Clinton, Condoleezza Rice, Angela Merkel e Federica Mogherini, per fare alcuni esempi.

Nel 2015 il Guardian ha pubblicato un articolo su questo tema: la first lady di allora, Michelle Obama, aveva accompagnato il marito in una visita, senza indossare il velo, e la cosa aveva suscitato lodi che ricordano quelle oggi indirizzate a Theresa May. Il giornale ha però fatto notare che non c’era nulla di strano nel suo look, pubblicando tra l’altro immagini di Hillary Clinton, Angela Merkel e di Nancy Pelosi, l’ex presidente della camera bassa del Congresso, che visitavano il Paese a capo scoperto. A due anni di distanza, l’articolo del Guardian sta nuovamente circolando in queste ore su Twitter, proprio a dimostrazione del fatto che non c’è nulla di inusuale nell’abbigliamento di Theresa May.

German Chancellor Merkel Visits Gulf States

La verità è che le autorità saudite non hanno mai fatto problemi alle rappresentanti dei Paesi occidentali che si sono presentate a capo scoperto. Tanto per cominciare, il governo di Riad tiene molto alle alleanze occidentali e su queste questioni tiene ad avere uno stile “non confrontational” (lo stesso non si può dire, per esempio, del governo di Teheran). Arabia Saudita e Iran sono due delle poche nazioni musulmane dove il velo è obbligatorio per legge.

Tuttavia, come spiega l’Economist in un articolo dedicato al dress code saudita, nel Paese del Golfo il velo è obbligatorio soltanto per le donne musulmane. A tutte le donne, che siano locali od occidentali, è invece richiesto di indossare l’abaya, una lunga tunica che ricorda uno spolverino («ma alcune se la possono cavare indossando una giacca lunga», nota il settimanale). Nei fatti però questa regola si applica soltanto alle turiste e alle donne in viaggi d’affari: il governo saudita non si sognerebbe mai di imporla alle rappresentanti politiche di una nazione alleata.

Nelle immagini: Hillary Clinton, allora segretario di Stato, partecipa a un summit per la cooperazione tra Usa e nazioni del Golfo a Riad, nel 2012. Angela Merkel in visita al palazzo reale di Djidda, in Arabia saudita, nel 2010 (BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/Getty Images)
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