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La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Cos’è il “creolo spaziale”, la lingua universale degli astronauti

09 Marzo 2017

La conquista dello spazio è passata, negli ultimi anni, da essere associata prevalentemente alla fiction oppure al futuro remoto a essere invece un tema discusso in termini di possibilità e di futuro a medio termine: sia Elon Musk che gli Emirati Arabi Uniti hanno dei progetti che puntano alla costruzione di una colonia umana su Marte, per esempio, e la possibilità di una comunità umana fuori dai confini terrestri solleva la questione di che lingua dovrebbe utilizzare.

Un’idea della situazione che si potrebbe creare, arriva dalla Stazione Spaziale Internazionale, il satellite in orbita dagli anni Novanta dove si alternano squadre di ricercatori internazionali. In quasi 20 anni di attività della stazione, la convivenza di astronauti da più parti del mondo ha portato alla nascita di un linguaggio meticcio, che una linguista dell’università SOAS, Lauren Gawne, ha definito «creolo spaziale». In pratica, si tratta di un miscuglio tra inglese e russo, le due lingue più rappresentate (la Stazione Spaziale Internazionale è un progetto che interessa quattro agenzie spaziali internazionali, l’americana Nasa, l’europea Esa, la russa Roscosmos, nonché le agenzie spaziali di Canada e Giappone).

Gawne ha discusso, insieme alla collega Gretchen McCulloch, di questa lingua franca e delle sue implicazioni, in una puntata di “Lingthusiasm“, il podcast tenuto dalle due linguiste (il segmento dedicato al creolo spaziale è stato riassunto da Drake Baer su “Science of Us”, il blog scientifico del New York).  Una delle caratteristiche interessanti, ha detto McCulloch, sta nel fatto che gli anglofoni tendono a parlare prevalentemente in russo e viceversa: «Il punto è che se uno parla nella sua lingua nativa, rischia di parlare troppo in fretta o senza farsi capire, ma se tutti parlano una lingua che non è la loro, allora si trova un livello in cui tutti riescono a farsi capire dal prossimo». McCulloch ha inoltre paragonato il creolo spaziale alla lingua franca che si usava a bordo delle navi durante l’età dell’oro del commercio navale tra il XVI e il XIX secolo, una sorta di francese imbastardito e semplificato facilmente comprensibile ai più: la conquista dello spazio, in questo, non è molto diversa dalla conquista degli oceani.

La missione spaziale franco-russa del 1996, una delle prime missioni spaziali internazionali (HECTOR MATA/AFP/Getty Images)
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