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23:30 martedì 1 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Il sito pedopornografico gestito dall’Fbi

22 Gennaio 2016

Per quasi due settimane lo scorso anno l’Fbi ha gestito il più grande sito di pornografia infantile al tempo presente sul web. L’ha rivelato Ron Hosko, ex agente del Bureau ai tempi dell’operazione, condotta tra febbraio e marzo del 2015, in un’udienza al dipartimento di Giustizia americano. Per tredici giorni il Federal Bureau of Investigations ha preso il controllo di Playpen, un network del dark web (e quindi raggiungibile con il software Tor) con più di 215 mila utenti registrati, per poter identificare e incriminare i suoi frequentatori.

La strategia dell’agenzia investigativa segna una netta rottura con la sua prassi consolidata, che mira al rimuovere immediatamente le immagini pedopornografiche, scrive Usa Today. Hosko ha dichiarato: «Avevamo una finestra di opportunità di entrare in uno dei luoghi più bui della Terra, e non tante altre opzioni diverse da non farlo». Nel periodo considerato su Playpen c’erano 23 mila link a immagini illegali di bambini coinvolti in attività sessuali, e più di 9 mila immagini che gli utenti potevano scaricare direttamente dai server dell’Fbi di Newington, Virginia, dove il sito era nel frattempo stato spostato.

Elizabeth Joh, docente di giurisprudenza all’università della California esperta di indagini sotto copertura, ha accolto con scetticismo la scelta degli investigatori: «A un certo punto l’indagine del governo diventa indistinguibile dal crimine e dovremmo crederci se è bene che sia così», ha dichiarato Joh, che ha aggiunto: «Quel che è incredibile è che non si sa chi ha fatto un calcolo costi/benefici prima di fare questa cosa. Chi ha deciso che questo è il metodo migliore di identificare queste persone?».

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