Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.
Luca Guadagnino ha rivelato i suoi quattro film preferiti di tutti i tempi nel nuovo episodio di Criterion Closet
Una classifica che comprende due film di culto abbastanza sconosciuti, un classico di Wong Kar-Wai e l'opera più controversa di Scorsese.

Per attori e registi ormai è un traguardo: entrare nel Criterion Closet, lo “sgabuzzino” più famoso del mondo del cinema. Vi sarà sicuramente capitato di vederne comparire un episodio di questa web serie nel vostro feed: un attore o un’attrice, un regista o una regista, uno sceneggiatore o una sceneggiatrice “intrappolati” in una stanzetta minuscola, scaffali su tutte e tre le pareti visibili, decine e decine di Dvd e Blu-ray a disposizione (sono più di 1700, cioè tutti i film inseriti fin qui nella Criterion Collection, raccolti in una stanza adattata a magazzino nella sede di Criterion Collection a New York). Il protagonista della rubrica ha un solo compito: scegliere dei film, i suoi film preferiti, prendere il Dvd o il Blu-ray corrispondente, mostrarlo alla videocamera e spiegare al pubblico perché quel film si è meritato un posto nella sua personale classifica. L’ultimo ospite dello sgabuzzino di Criterion è stato Luca Guadagnino che, da grande fan della Criterion Collection, è arrivato all’appuntamento evidentemente preparatissimo.
Il primo film citato è In the Mood for Love di Wong Kar-wai, un film che racconta «un mondo di segreti». La sua influenza su di lui, ha spiegato Guadagnino, continua ancora oggi, non solo a livello professionale ma anche personale. Meno conosciuto il secondo titolo inserito nella Top 4: Il bacio perverso, scelto perché l’opera di Samuel Fuller ha avuto un’influenza «immensa» sull’immaginazione e sull’idea di cinema di Guadagnino, che lo considera uno dei più grandi registi di sempre. Segue A mia sorella! di Catherine Breillat, un film definito «devastante in ogni modo possibile», capace di catturare «la tensione cruda dell’adolescenza e della scoperta di sé» e la violenza contro le donne, con uno dei finali più scioccanti e indimenticabili della storia del cinema. Infine, L’ultima tentazione di Cristo, il film di Martin Scorsese preferito da Guadagnino perché ritrae «il sogno di Cristo di essere umano e l’impossibilità di realizzarlo». Il modo in cui il regista rende i miracoli, unicamente attraverso le riprese e il montaggio, è esso stesso «miracoloso».