Il bambino sulla copertina di Nevermind ha perso la causa per pedopornografia che aveva intentato contro i Nirvana
Spencer Elden aveva accusato la band di diffusione di materiale pedopornografico, ma un giudice ha stabilito che in quella foto non c'è nulla di male.

La copertina dell’album Nevermind dei Nirvana – quello in cui è ritratto un neonato che nuota sott’acqua inseguendo una banconota da un dollaro attaccata a un amo – non rientra nella fattispecie di reato di diffusione pubblica di materiale pedopornografico. Una delle cover musicali più famose della storia della musica è stata assolta oggi, 2 ottobre 2025, dalla gravissima accusa mossa proprio dal protagonista dello scatto. Spencer Elden, il neonato fotografato quando aveva quattro mesi da Kirk Weddle, aveva fatto causa a quest’ultimo, sostenendo che la sua identità sarebbe rimasta per sempre «legata allo sfruttamento sessuale commerciale che ha subìto quando era un minore, al fatto di essere stato distribuito e venduto in tutto il mondo».
Elden aveva già provato a far causa a Weddle e alla band in sede civile nel 2021, ma un anno dopo il giudice del Central District of California Fernando Olguin aveva deciso l’archiviazione della causa perché intentata dieci anni dopo la commissione del presunto crimine, cioè oltre i termini di prescrizione previsti dalla legge dello Stato della California. Elden però non si è arreso e ha impugnato la decisione di Olguin, ottenendo la possibilità di ripetere il processo.
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Nuovo processo, stesso giudice, stesso risultato, però: Olguin ha stabilito che l’unico elemento riconducibile alle immagini pedopornografiche nella foto di Weddle è la nudità del soggetto, ma mancano tutti gli altri fattori rilevanti e indispensabili a rendere l’immagine equivoca o sessualmente allusiva. Nella fotografia, spiega il giudice, il bambino è ritratto come un qualsiasi neonato che fa il bagnetto, nulla di riconducibile alla pedofilia. Inoltre le note circostanze dello scatto scagionano Weddle, che era un amico di famiglia degli Elden che ha realizzato la foto in presenza e con il consenso dei genitori dell’allora neonato. Il giudice ha poi sottolineato che lo stesso uomo negli anni ha beneficiato di un ritorno d’immagine ed economico dovuto proprio al fatto di essere il protagonista di quella foto. In ogni caso, Elden ha già annunciato che farà ricorso in appello anche questa volta.