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Nevermind dei Nirvana ha trent’anni

Chi non ricorda il video di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, che ha incollato milioni di occhi sintonizzati su Mtv e ha aperto la pista alle altre 11 tracce di Nevermind, album epocale che venne pubblicato esattamente 30 anni fa, il 24 settembre 1991. Manifesto del grunge, l’album ha elevato Seattle a Olimpo del rock e la band a faro per una generazione intera, influenzando la produzione musicale a seguire e contaminando in maniera irreversibile la storia del costume degli anni ’90, anche grazie all’immagine del frontman. Eletto a portavoce della generazione X e considerato uno dei musicisti più influenti nella storia, Kurt Kobain, cantante, autore e chitarrista della band divenne un idolo a livello mondiale, di cui la morte prematura ha cristallizzato nell’immaginario comune la potenza. 

Secondo album dei Nirvana, dopo Bleach del 1989, per la realizzazione del disco servì quasi un anno e mezzo, periodo in cui avvennero due cambiamenti essenziali: Dave Grohl sostituì Chad Channing alla batteria e la band passò alla Geffen, una casa di produzione major, sancita la rottura con la Sub Pop, etichetta indipendente che aveva prodotto il primo album. Nonostante le previsioni dell’etichetta, che stimava una vendita totale di 250mila copie, il lancio del primo singolo, Smells Like Teen Spirit, ha trascinato ben al di fuori dello Stato di Whasington la band, tanto che l’album nel 1992 riuscì a spodestare Dangerous di Michael Jackson dalla vetta della classifica Billboard 200. Depredato dai negozi a ritmi di di 300 mila copie al giorno, l’album si è piazzato alla posizione 17 della lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone e ha accumulato vendite per 28 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 10 solo negli Stati Uniti.

La popolarità dell’album è probabilmente dovuta anche alla copertina, tra le più celebri al mondo: un bambino di quattro mesi, immortalato da Kirk Weddle, che nuota nudo in una piscina di Pasadena inseguendo una banconota da un dollaro attaccata a un amo, immagine che si è replicata su migliaia di T-shirt oltre che aver arredato le camere di milioni di adolescenti. Per una curiosa coincidenza proprio quest’estate Spencer Eldon, il bambino dello scatto, ormai adulto, nonostante fosse figlio di amici del fotografo e avesse posato per l’edizione dell’album per il decennale anniversario, ha fatto causa agli eredi di Cobain e i membri della band citandoli per violazione delle leggi federali sulla pedopornografia. Nel retro dell’album è invece rappresentato del fuoco in un bizzarro collage, che includono pezzi di carne, i Kiss e delle rappresentazioni dell’Inferno di Dante, tutte passioni di Cobain.