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05:13 mercoledì 3 settembre 2025
Chloe Malle è la nuova direttrice di Vogue Us Figlia dell'attrice Candice Bergen e del regista francese Louis Malle, dal 2023 era direttrice del sito di Vogue, dove lavora da 14 anni.
Anche la più importante associazione di studiosi del genocidio del mondo dice che quello che sta avvenendo a Gaza è un genocidio L'International Association of Genocide Scholars ha pubblicato una risoluzione in cui condanna apertamente Israele.
La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.
Il Ceo di Nestlé è stato licenziato per aver nascosto una relazione con una sua dipendente Una «undisclosed romantic relationship» costata carissimo a Laurent Freixe, che lavorava per l'azienda da 40 anni.
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Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.

L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto

Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.

01 Luglio 2025

Volente o nolente, chi ha un contratto di lavoro in Italia deve prepararsi a dire addio al segreto salariale. Entro il giugno del prossimo anno verrà abolito sia nel settore pubblico che in quello privato, così come previsto dalla direttiva comunitaria Ue 2023/970. Questo significa che chi ha un contratto di lavoro potrà fare richiesta al proprio datore per conoscere il livello salariale di quanti svolgono mansioni equivalenti alle proprie. Non significa, però, che si potrà sapere quanto guadagna esattamente quel collega (in altre parole: il suo netto in busta paga), ma si riceveranno informazioni rispetto alla retribuzione media di chi svolge mansioni paragonabili: il dato medio fornito sarà diviso tra lavoratori e lavoratrici, dato che la norma punta a fa emergere le discriminazioni salariali tra uomini e donne.

La norma, approvata dall’Unione Europea, è infatti una delle misure volte a ridurre il gender gap salariale. Una disparità finora perpetuata anche dal segreto riguardante gli importi in busta paga, appunto. Le donne che scopriranno di essere state pagate meno dei propri colleghi avranno quindi una prova concreta da presentare in sede giudiziaria o contrattuale per richiedere l’adeguamento e le compensazioni del caso. La misura sarà inoltre uno strumento che consentirà maggiore trasparenza, anche perché il datore di lavoro non potrà sottrarsi alla pubblicazione dei dati. Una volta che la norma verrà recepita ed entrerà in vigore, sarà necessario dare risposta alle richieste di documentazione dei propri dipendenti entro due mesi. I dati forniti, inoltre, dovranno essere chiari, altrimenti il lavoratore o la lavoratrice che ha inoltrato la richiesta potrà ripetere la domanda fino a quando non avrà ottenuto una risposta precisa.

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