Cos'è più probabile? Che regga la tregua tra Israele e Iran, che i veneziani e Jeff Bezos facciano la pace o che un musulmano socialista diventi il prossimo sindaco di New York?
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo
E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.

Ormai i soliti buoni consigli della nonna e dei telegiornali per combattere il caldo sono un po’ inutili: fa caldo, ovvio che bisogna bere molto, evitare gli sbalzi di temperatura e le uscite nelle ore più calde della giornata. Solo che nel corso di questa prima ondata di calore dell’estate 2025 – con temperature così alte da fare notizia in tutto il Vecchio Continente – il buon senso non basta più.
In questi giorni di caldo intenso le categorie a rischio affrontano un pericolo impossibile da arginare con comportamenti accorti, tanto che le amministrazioni locali cercano nuove strategie per tutelare i più esposti della popolazione: anziani, bambini, ma anche malati cronici e persone senza fissa dimora. A Bologna per esempio sono stati predisposti sette rifugi climatici: il sito del Comune spiega come siano luoghi climatizzati gratuiti e a libero accesso, che garantiscono aria fresca, servizi igienici e acqua potabile per trascorrere le ore più calde della giornata, ovviamente accessibili anche ai disabili.
Laddove non si riesce a prevenire con strategie come quella bolognese, la questione climatica diventa questione sanitaria. In prima linea contro l’ondata di calore ci sono ovviamente i pronto soccorso, presi d’assalto da chi ha il classico colpo di calore ma anche da persone con patologie molto serie scatenate o aggravate dal caldo. Per velocizzare lo smistamento dei pazienti all’Ospedale dei Colli di Napoli hanno allestito percorsi dedicati al colpo di calore, con vasche di acqua fredda in cui immergere i pazienti con i sintomi più gravi nel minor tempo possibile.