Di cosa si è parlato questa settimana

Il MeToo sarà anche passato di moda ma i processi e le condanne no.

di Studio
17 Maggio 2025

Esteri – Cose turche
Tra Putin e Zelensky c’è stata una sfida o una tentata sfida che non si è risolta in niente: a inizio settimana il Presidente russo aveva proposto all’Ucraina di tenere dei negoziati diretti a Istanbul, in Turchia, forse pensando di far apparire Zelensky come restio a una proposta di pace, sicuro che l’altro non avrebbe accettato. E invece Zelensky ha visto e rilanciato, dicendo: ok per Istanbul, ma vediamoci noi due, faccia a faccia. Nessuno ha mai creduto davvero che potesse succedere: mettere in moto una macchina di sicurezza così enorme in soli 3 giorni sarebbe stato impensabile. E infatti, a Istanbul, sono andate solo delle delegazioni. Ma la diplomazia, soprattutto per apparire i più “meritevoli di aiuto” agli occhi degli Stati Uniti, si fa anche di queste cose: inviti, sfide e pacchi.

Social – Fatti non fummo
«Quando l’unità europea diventa scomoda, la disinformazione arriva al punto di far sembrare una semplice salvietta una droga», hanno dovuto scrivere dall’Eliseo per sconfessare una delle teorie del complotto più ridicole, beh, dell’ultima settimana. Che i detective di internet si divertano a immaginare intere trame di film da foto, video o articoli di cui spesso non sanno nulla non è certo una cosa nuova, ma l’idea che il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer avessero tirato cocaina sul treno diretto a Kiev era, in effetti, abbastanza folle. Alla fine “la bustina” e il “cucchiaino per sniffare” (un’operazione difficile, se ci pensate) erano un fazzoletto e un cucchiaino, nonostante la sicumera dei politici russi che hanno rilanciato la notizia e di tutti quelli che vanno loro dietro. What a time to be alive.

Cronaca – Il fattore K
La riapertura del caso di Garlasco è iniziata un po’ in sordina lo scorso marzo, quando la giudice per le indagini preliminari di Pavia ha autorizzato un accertamento del Dna nell’ambito delle nuove indagini sull’uccisione di Chiara Poggi, risalente al 13 agosto 2007, per cui fu condannato a sedici anni il fidanzato Alberto Stasi. La nuova pista sembra puntare su Andrea Sempio, indagato anche all’epoca dei fatti ma la cui posizione venne poi archiviata. Nell’incidente probatorio di venerdì scorso, un ruolo importante è stato attribuito anche alle gemelle Stefania e Paola Cappa, delle quali è stato richiesto un campione di Dna. Sono anche rispuntate delle chat di una delle gemelle: inutile dire che internet è impazzito e le teorie sul delitto sono esplose.

Polemiche – Il Divo e Giuli
I David stanno a Giuli come lo Strega sta a Sangiuliano, si potrebbe dire: questi eventi si rivelano sempre spiacevoli per i ministri della Cultura del governo Meloni. Forse c’entra qualcosa Geppi Cucciari, coinvolta in entrambi gli incidenti? Vai a sapere, ma dubitiamo perché stavolta Cucciari ha fatto poco: una battuta ai danni di Giuli, niente di che, niente in confronto a quello che del ministro ha detto Elio Germano. Parole che Giuli ha preso malissimo, dando il là a un bisticcio che si è trascinato per giorni, diventando litigio, baraonda nella quale alla fine si sono infilati tutti, da Gabriele Muccino a Fabio Fazio fino a Giuseppe Cruciani. Come sempre, nella shitstorm si perde l’orientamento: delle condizioni gravi in cui versa l’industria cinematografica italiana parleremo un’altra volta. Forse ai prossimi David.

Cinema – Croisette e delizia
Cannes è iniziato, sono già successe molte cose, nessuna ha niente a che vedere con i film. La presidente della giuria Binoche ha vissuto una complicata conferenza stampa di presentazione, rifiutandosi di rispondere a una domanda su Fatima Hassouna a cui poi ha risposto comunque dopo, con un comunicato stampa. Per fortuna è arrivato Quentin Tarantino, con una prestazione nella cerimonia d’apertura degna del miglior televenditore americano. Ha fatto ridere tutti, Tarantino, anche quelli che un attimo prima piangevano per il toccante omaggio a David Lynch. Per quanto riguarda i film, sì, sono previsti anche quelli, negli intervalli tra un fatto buffo e l’altro. 

Altra cronaca – Olio di vomito
Se c’è una cosa che questo processo sta chiarendo, oltre alla gravità dei crimini commessi da Diddy, è la sua bizzarra passione per l’olio Johnson, il vero protagonista dei festini e degli abusi, sempre al centro dei suoi pensieri. Alle famigerate 1000 bottiglie trovate ai tempi del blitz nelle sue case di Miami e Los Angeles, si aggiungono ora i racconti della ex compagna Cassie Ventura, che durante la sua testimonianza ha parlato dell’insistenza con cui iDiddy voleva che l’escort assoldato per fare sesso con lei (anche lui chiamato a testimoniare al processo) la spalmasse di olio Johnson e anche dell’esistenza di una piscinetta per bambini riempita fino all’orlo di olio Johnson in cui venne costretta ad immergersi. Si è parlato così tanto di olio Johnson, durante il processo, che una degli avvocati difensori di Diddy si è lamentata: a quel punto, la procuratrice Emily Johnson (esatto: il suo cognome è Johnson) si è sentita costretta a rassicurare il giudice: «Non farò più domande sull’olio».

Ancora cronaca – Liberté, ègalité, Depardieu
In Francia il rapporto con il MeToo non è mai stato molto sereno, anche da parte delle donne, come quella famosa lettera di Catherine Deneuve ci ricorda. Questa volta è toccato a Juliette Binoche, le cui dichiarazioni a Cannes su Gerard Depardieu, fresco di condanna a 18 mesi per molestie, hanno creato un po’ di subbuglio, venendo interpretate come una difesa del famoso attore francese. Ma a leggerlo bene il discorso della Binoche non manifesta nessun tipo di giustificazione. È solo un tentativo di desacralizzare i divi e lo star system tutto.

Sempre cronaca – Realismo tragico
Valeria Márquez era un’influencer di beauty messicana di 23 anni, ed è anche diventata, purtroppo, la protagonista di un omicidio che contiene tutta l’assurdità e il grottesco di quest’epoca così piena di vite in diretta. Márquez stava facendo una diretta su TikTok per i suoi quasi 230 mila follower dal suo salone di bellezza di Zapopan, vicino a Guadalajara, quando un uomo è entrato e le ha sparato, uccidendola. Alla diretta stavano assistendo 100 mila persone. Il coordinatore della sicurezza regionale Roberto Alarcon ha detto che non ci sono prove che dietro l’omicidio ci sia un gruppo criminale, ma che potrebbe trattarsi del suo ex, con cui pare avesse una relazione molto conflittuale.

di Studio
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