In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Anche Netflix vuole essere TikTok e lancia il feed per vedere film e serie in formato verticale
Permetterà di scrollare tra clip e trailer dall’app su smartphone, alla ricerca di qualcosa da guardare.

Se c’è una prova del successo del formato di TikTok è il numero di concorrenti che hanno provato e stanno provano a copiare l’impostazione verticale del feed perfezionata dall’app cinese, nella speranza di eguagliarne l’impressione capacità di (in)trattenere gli utenti per ore. L’esperienza di utilizzo di Instagram e YouTube è diventata sempre più simile a quella dell’app di ByteDance, dando il via a una “tiktokficazione” dell’aspetto dei social su mobile.
Ora anche Netflix ha deciso di adottare questo approccio. In un comunicato sul suo blog ufficiale il gigante dello streaming ha annunciato che presto prenderà il via una sperimentazione dedicata alla fruizione verticale di video dall’applicazione per smartphone. «Scorrere un feed verticale è un modo semplice per guardare contenuti» ha spiegato Eunice Kim durante la conferenza stampa dedicata al lancio del restyling grafico di Netflix. «I nostri utenti adorano sfogliare i trailer per trovare la loro prossima ossessione», ha aggiunto.
D’altronde negli scorsi mesi, proprio su TikTok, avevano spopolato clip di famosi film e show televisivi ritoccate con l’AI per trasformare il contenuto da orizzontale a verticale, creando spazi e ambienti inesistenti in originale. I tempi sono dunque maturi per film girati direttamente in verticale e divisi in comode clip da scrollare? Non è da escludersi, anche se per ora si parla solo di trailer. Quel che è certo è che la nostra debolezza rispetto al doomscrolling è il target di tutte le grandi aziende d’intrattenimento, che vogliono accaparrarsi quel prezioso minutaggio giornaliero che dedichiamo a scorrere video.

Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.

Tote bag, Birkenstock Boston, jeans giapponesi, auricolari a filo, in mano una tazza di matcha e un libro, meglio se di Sally Rooney o bell hooks: è la divisa del performative man, che dovrebbe essere l'antidoto al maschio tossico. Ma che rischia di essere pure peggio.