È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
Indovinate chi dirigerà il remake di American Psycho

Aggiornamento settimanale dal LucaGuadagninoVerse: a lui è stato affidato anche il remake di American Psycho. Lo ha confermato Adam Fogelson, presidente di Lionsgate, che il film lo produrrà. «Siamo entusiasti di collaborare con un altro grandissimo regista. Luca è un artista brillante, un visionario, la scelta perfetta per dare una nuova interpretazione di questa potentissima proprietà intellettuale, diventata già un classico».
Non serve sottolineare ancora una volta la fortissima etica lavorativa di Guadagnino. Di fatto, dal successo di Chiamami col tuo nome il regista non ha mai smesso di lavorare, nemmeno per un attimo. Nel momento in cui è stata data la notizia di American Psycho, lui era sul set di After the Hunt, il thriller con protagonisti Julia Roberts e Andrew Garfield. Poi dovrà proseguire la campagna promozionale di Queer – che secondo tutti gli addetti ai lavori diventerà poi una campagna promozionale per gli Oscar – continuare a scrivere le sceneggiature di Camere separate, I Buddenbrook, Il signore delle mosche e pure quello del mai smentito sequel di Call Me by Your Name.
In attesa di scoprire dettagli (per il momento non ce ne sono) sul nuovo American Psycho, su internet è già partito il fantacasting. Una candidatura, per il momento, spicca su tutte le altre: si tratta di una autocandidatura, in realtà, ed è quella di Cooper Koch, protagonista della chiacchieratissima serie Netflix Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story di Ryan Murphy.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.