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05:40 venerdì 2 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Il negozio di giocattoli che ha ispirato Toy Story ha chiuso

30 Gennaio 2024

Toy Story è cominciato in un negozio di San Francisco chiamato Jeffrey’s Toys. La leggenda vuole che sia qui che i creativi di Pixar abbiano trovato l’ispirazione per uno dei franchise multimediali più apprezzati dalla critica e amati dal pubblico. Come riporta SfGate, però, dopo 86 anni Jeffrey’s Toys ha deciso di chiudere l’attività: il negozio è andato in crisi durante la pandemia e non si è mai ripreso. C’entrano i cambiamenti portati dal Covid19: meno persone lavorano in presenza, meno lavoratori frequentano gli uffici della zona, meno clienti passano ed entrano da Jeffrey’s Toys. Che però deve continuare a pagare un affitto altissimo per il locale che lo ospita: 20 mila dollari al mese, nonostante si trovi in un quartiere in cui l’alto tasso di criminalità rende difficile la vita di un commerciante.

Matthew Luhn, attuale co-proprietario del negozio, giocattolaio di quarta generazione, ha raccontato che nell’ultimo periodo ha perso il conto di quante volte è stato derubato. Una delle sue dipendenti si è licenziata dopo essere stata accoltellata durante una rapina. Trasferirsi in un’altra zona della città però è impossibile: dal 2015 è stato costretto a farlo già due volte a causa dell’aumento del costo degli affitti, e ormai non c’è un quartiere di San Francisco alla portata delle sue finanze. Una crisi quasi impossibile da superare, cambiamenti troppo grandi da affrontare, anche per un’attività che in passato aveva riscosso un certo successo: fondato nel 1938 come mesticheria, nel 1953 era diventato un negozio di giocattoli, negli anni d’oro aveva negozi in tutta la Bay Area, a San Francisco, a Oakland, a San Leandro e a Hayward.

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La passione per i giocattoli di Luhn lo ha portato a diventare animatore di mestiere: in passato ha lavorato a film come Ratatouille e Cars, prima di dedicarsi all’attività di famiglia nel 2015, anno in cui ha ereditato il negozio dal padre Mark. Proprio Mark fu di grande aiuto durante la realizzazione del primo Toy Story: Mark veniva spesso invitato negli studi di Pixar per aiutare gli animatori, e questi ultimi, quando avevano bisogno di idee per il design dei loro personaggi, andavano sempre da Jeffrey’s Toys. Mark chiudeva momentaneamente il negozio e lasciava gli animatori liberi di provare i giocattoli per tutto il tempo necessario. Ora, dopo 86 anni, rimane soltanto la necessità di svuotare il magazzino: nel post Facebook con il quale ha annunciato la chiusura il 23 gennaio, Matthew Luhn ha scritto che «all things must GO». Chi farà un ultimo acquisto presso Jeffrey’s Toys avrà il 30 per cento di sconto, spese di spedizione escluse.

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