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21:03 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Il periodo di iper-produzione delle serie tv è ufficialmente superato: oggi se ne producono sempre meno

22 Gennaio 2024

Da quando nel 2015 ha coniato l’espressione “Peak TV” per descrivere l’iper-produzione di serie tv che finiscono per saturare i canali della tv tradizionale e i cataloghi delle piattaforme streaming, John Landgraf, presidente di FX Networks, ha continuato annualmente a offrire pronostici sullo stato della televisione. Sembra ora arrivato, con qualche anno di ritardo rispetto a quanto inizialmente previsto da Landgraf, un momento di decelerazione nella produzione delle serie tv.

Come riportato da IndieWire, nel 2023 il numero di serie tv prodotte è infatti diminuito per la prima volta dopo anni di crescita. A dimostrarlo, i risultati di una ricerca portata avanti dall’azienda londinese Ampere Analysis che, riferendosi esclusivamente alle serie televisive “made in USA”, ha calcolato un declino del 24 percento nel numero di serie prodotte nel 2023: solo 481 rispetto all 633 del 2022. Nemmeno nel 2020, con i rallentamenti derivanti dalle restrizioni legate alla pandemia, erano state registrate cifre così basse. Una decrescita ancora maggiore è stata osservata rispetto alla commissione di nuovi prodotti (37 percento in meno nel 2023 rispetto al biennio precedente). Quest’ultimo dato rende chiaro che, almeno nel breve periodo, non torneremo a poter scegliere tra più 500 nuove serie ogni anno come ci eravamo abituati a fare. 

Il doppio sciopero che ha fermato Hollywood lo scorso anno e la recessione economica sembrano essere solo parte del problema (posto che si voglia considerare un cambio di rotta un problema). Come spiega Landgraf, la Peak Tv «ha reso una grande sfida trovare storie originali e coinvolgenti e il livello di talento necessario per sostenere quelle storie» portando a uno scenario in cui, oltre a pochi prodotti di qualità che riescono ad affermarsi e a riscuotere successo di pubblico e critica, l’eccesso di proposte ha avuto «un enorme impatto sull’abilità di ciascuno di destreggiarsi in questo caos e suscitare un effettivo entusiasmo».

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