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15:09 domenica 14 settembre 2025
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.
L’episodio di South Park che prendeva in giro Charlie Kirk è stato “cancellato” La decisione è arrivata dopo le proteste dei conservatori statunitensi, che accusano lo show di aver contribuito al clima d’odio contro Kirk.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.

Un sito sta schedando gli utenti LinkedIn che postano a favore della Palestina

23 Ottobre 2023

Da circa dieci giorni è comparso un sito, anti-israel-employees.com, che starebbe raccogliendo le prove per dimostrare il supporto di migliaia di dipendenti ad Hamas. La maggior parte di queste “testimonianze”, ormai oltre 22 mila, sono state estrapolate dai profili LinkedIn dei lavoratori. Tra le tante aziende coinvolte risaltano i loghi, per esempio, di Mastercard, Amazon, YouTube, Deloitte, ma anche quelli di tantissime università. Una volta cliccato sull’icona, appare la lista dei dipendenti chiamati in causa con i rispettivi post di LinkedIn. Il problema, come ha evidenziato il New York Timesè che basta passare cinque minuti sul sito per rendersi conto che la maggior parte delle dichiarazioni sotto accusa sono opinioni e semplici slogan come #FreePalestine o #GazaUnderAttack. Il responsabile del sito è il manager di un fondo d’investimento, Itai Liptz, che ha dichiarato che la pagina è nata solamente per esporre chi sosteneva pubblicamente Hamas, ma poi le segnalazioni sono degenerate fino a comprendere post che non hanno a che vedere con il terrorismo.

Il funzionamento del sito è semplice: gli utenti sono liberi di mandare i contenuti che ritengono inappropriati e potenzialmente pericolosi, contenuti che poi vengono esaminati dal team che gestisce la piattaforma prima della pubblicazione. Liptz si è detto rammaricato della “caccia alle streghe” in cui si è trasformato il sito e ha promesso di migliorare i filtri che selezionano i post. L’avvocato che supervisiona i contenuti ha reso noto di aver ricevuto una lettera di diffida da parte di LinkedIn. Il social ha dichiarato di avere le prove che anti-israel-employees.com sta utilizzando una tecnica conosciuta come “web scraping” che violerebbe le linee guida di LinkedIn. Alla lettera è subito seguita la risposta da parte dell’avvocato del sito, che ha tacciato LinkedIn di voler limitare la libertà di espressione. Diversi utenti che erano stati menzionati dal sito si sono sentiti costretti a cancellare i post che avevano pubblicato sui loro profili.

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