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Lawrence Wright ha raccontato l’aggressione di un soldato israeliano a un attivista palestinese

15 Febbraio 2023

«Non mi è mai successo di assistere in prima persona all’aggressione di una mia fonte fino a oggi, quando un soldato israeliano ha interrotto un’intervista che stavo facendo e ha fatto questo all’attivista pacifista Issa Amro, a Hebron. Non riesco a non pensare a quanto disumanizzante sia l’occupazione per i giovani soldati che hanno il compito di portarla avanti», così scriveva il 13 febbraio il giornalista del New Yorker Lawrence Wright. Sotto le sue parole, un breve video che mostra l’aggressione di un soldato della Forze di difesa israeliane ai danni di Amro: l’attivista viene preso per il collo, gettato a terra e poi colpito con un calcio da un giovane soldato, che viene poi forzatamente allontanato dalla sua vittima, che rimane a terra, per fortuna relativamente illesa. Nelle parole di Amro: «Sono stato trattenuto e pesantemente picchiato da un soldato israeliano a Hebron. Stavo mostrando al famoso scrittore americano Lawrence Wright l’occupazione israeliana e l’apartheid nella mia città natale».

Nei giorni successivi alla pubblicazione sul profilo Twitter di Wright, di questo video si è parlato ovviamente moltissimo. Le forze armate israeliane hanno fornito una loro versione dell’accaduto secondo la quale il soldato mostrato nel video avrebbe reagito a delle provocazioni di Amro: in questa ricostruzione, dopo la richiesta del soldato – stanziato presso un checkpoint nella West Bank – di allontanarsi, Amro avrebbe cominciato a urlargli contro e a insultarlo. Il litigio sarebbe presto passato da verbale a fisico, una degenerazione che le stesse forza armate israeliane hanno ammesso come violazione del codice di condotta delle Forze di difesa. Wright, però, ha immediatamente smentito questa ricostruzione. Sempre su Twitter, il giornalista ha scritto che i militari stanno raccontando una versione dei fatti che non corrisponde a quanto successo: «A iniziare l’alterco è stato il soldato, Amro non lo ha insultato, gli ha solo chiesto di parlare con il suo comandante. Niente che potesse giustificare la violenta aggressione che è venuta dopo».

Nel frattempo, il video e il racconto di Wright sono diventate attualità politica in Israele. Itamar Ben-Gvir, il ministro della Sicurezza Nazionale e leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, residente anche lui nella città di Hebron come Amro, ha dato pubblicamente il suo pieno appoggio al soldato: «I soldati vanno sostenuti, non incarcerati», ha detto il ministro, riferendosi alla provvedimento preso dalle forze armate nei confronti del soldato responsabile dell’aggressione a Amro: dieci giorni di detenzione, al termine dei quali tornerà in servizio attivo, nella sua postazione a Hebron.

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