A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
Le foto delle ragazze iraniane che fanno il dito medio all’ayatollah
Dal giorno in cui si è diffusa la notizia della morte di Mahsa Amini – la 22enne curda iraniana picchiata a morte da agenti della Gasht-e Ershad, la “buoncostume” del Paese – nelle città della Repubblica islamica proseguono proteste che la repressione del regime non riesce né a reprimere con la forza né a contenere con la propaganda. Che la situazione per il governo di Raisi e l’autorità di Khamenei si stia facendo sempre più difficile lo dimostra il fatto che l’ayatollah, negli ultimi giorni, è stato costretto a ricorrere a un classico della propaganda: la colpa di tutto sarebbe degli Stati Uniti e di Israele, dietro le proteste degli iraniani (in particolare delle giovani iraniane) ci sarebbero le mani sporche della Cia e del Mossad. Chissà se è così che Khamenei si spiega anche l’ultima trovata che le donne e le ragazze iraniane hanno avuto per fargli sapere cosa pensano di lui, della teocrazia, della Repubblica islamica: il dito medio. In questi giorni, infatti, sui social si vedono sempre più immagini di iraniane che rivolgono il medio all’immagine del supremo leader, alle sue foto – in cui è sempre ritratto assieme al fondatore dell’Iran moderno, l’ayatollah Khomeyni – che decorano le pareti di ogni edificio pubblico del Paese.
This picture of schoolgirls in Iran.
Wow.
via @theasianfmnst via @1500tasvir #MahsaAmini #IranProtests2022 #IranRevolution pic.twitter.com/JlFjmMjuec
— Mona Eltahawy (@monaeltahawy) October 3, 2022
https://twitter.com/1500tasvir/status/1577287777841909760
سلام این عکسا مال امروز دبیرستان ماست، ما ولنکن ترین نسلیم، کوتاه بیا هم نیستیم.#مهسا_امینی pic.twitter.com/HBB3679gYV
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) October 4, 2022
In #Iran la protesta è inarrestabile. Qui centinaia di ragazze di un liceo di Teheran che si levano il velo e gridano « morte al dittatore ». Dobbiamo sostenere in ogni modo il cambio di regime in #Iran #Masha_Amini #IranRevolution https://t.co/hwh1Bu7IKA
— Gianni Vernetti 🇺🇦🇮🇱 (@GianniVernetti) October 3, 2022
https://twitter.com/1500tasvir_en/status/1577230570492502016
جوانان آیندهسازان مملکت هستند.
ظاهرا خراسانرضوی#مهسا_امینی
pic.twitter.com/05FFJEDZnF— Saman Rasoulpour (@SamRasoulpour) October 4, 2022
Iran: des lycéennes à Chiraz manifestent contre le voile obligatoire et pour leurs libertés @AntonStruve pic.twitter.com/ZKMoadqeZ2
— L'important (@Limportant_fr) October 3, 2022
Mostrare il dito medio a una fotografia dell’ayatollah può sembrare un gesto tutto sommato innocuo, una forma di protesta nemmeno così aggressiva. In Iran, però, il dito medio è considerato un atto osceno e rivolgerlo all’attuale guida spirituale del Paese e al fondatore della Repubblica islamica costituisce una seria aggravante. Ma c’è da dire che le donne e le ragazze che portano avanti la protesta ormai da settimane non sembrano spaventate all’idea di sfidare le autorità del Paese: moltissime di loro si sono fatte fotografare e riprendere mentre si toglievano il velo, lo buttavano a terra, lo calpestavano, lo strappavano o gli davano fuoco. Si sono fatte sentire dai poliziotti che seguivano le marce di protesta mentre intonavano cori contro tutti: contro i poliziotti stessi, il Presidente Raisi, l’ayatollah, i pasdaran, definiti rispettivamente assassini, corrotti, dittatori, oppressori che saranno spazzati via da una protesta che in molti – in Iran e fuori dall’Iran – sperano diventi rivoluzione. Le ragazze hanno cominciato a mostrare il dito medio all’ayatollah dopo che quest’ultimo ha detto che le proteste sono “pilotate” dalle potenze straniere e ha espresso il suo sostegno e la sua solidarietà alle forze dell’ordine. Alcune di loro, però, sono già passate alla prossima forma di espressione del dissenso: sui social si vedono già video in cui le foto dell’ayatollah vengono strappate e/o calpestate. Chissà di quali servizi segreti è stata l’idea, stavolta.