Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.
A Venezia The Banshees of Inisherin ha ricevuto la standing ovation più lunga di tutte
Tredici minuti di standing ovation. Tutto il pubblico di Venezia è scattato in piedi per The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh, finora la reazione più entusiastica suscitata da uno dei film fin qui presentati al Lido. McDonagh e le star del lungometraggio, Colin Farrell, Brendan Gleeson (con loro il regista aveva girato il bellissimo In Bruges nel 2008) e Kerry Condon erano tra il pubblico e, come riporta Variety si sono abbracciati durante l’ovazione. Forse anche pensando alle numerose recensioni positive e non solo agli applausi, The Banshees of Inisherin sembra essere destinato alla candidatura agli Oscar. D’altronde la casa di produzione del film, la Searchlight Pictures, dopo Nomadland e Birdman, è ormai abituata a concorrere per i premi dell’Academy.
‘The Banshees of Inishirin’ is the breakout darling of #Venice79 landing a 13-minute standing ovation for Colin Farrell and Martin McDonagh, the longest of the festival so far. pic.twitter.com/dyNCKzBPw5
— Ramin Setoodeh (@RaminSetoodeh) September 5, 2022
Ma in fondo il metro degli applausi non è mai scientifico e l’accoglienza lunga e rumorosa è stata sicuramente incoraggiata da Colin Farrell, che rompendo ogni legame con la tradizione è andato tra la folla per fare selfie con i fan e firmare autografi. E poi, ancora, a un certo punto l’attrice Phoebe Waller-Bridge, compagna di McDonagh, si è chinata sulla sedia e l’ha baciato, suscitando un’ulteriore ovazione del pubblico. La folla è stata così entusiasta e l’ovazione così prolungata che l’organizzazione della Mostra è stata costretta a modificare leggermente il programma e a rimandare di un minuto il debutto di Don’t Worry Darling di Olivia Wilde, che invece continua a catturare l’attenzione per le numerose polemiche che lo riguardano.

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.

Il nuovo film della regista di Past Lives era atteso come il rinascimento della romcom. Vedendolo, invece, si capisce che le romcom forse non torneranno mai perché non c'è più nessuno che sappia farle.