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Il leak del trailer dell’Odissea di Christopher Nolan era ampiamente prevedibile Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.
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L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.

Una radio canadese da due giorni fa ascoltare solo Killing In The Name a ripetizione

30 Giugno 2022

Mercoledì mattina, la radio di Vancouver Kiss Radio 104.9 FM ha fatto ascoltare “Killing In The Name” dei Rage Against The Machine. La canzone successiva è stata “Killing In The Name” dei Rage Against The Machine. E quella ancora successiva, di nuovo “Killing In The Name” dei Rage Against The Machine. Al momento in cui riportiamo questa notizia (sono le 14 di giovedì 30 giugno), su Kiss Radio 104.9 FM è ancora in onda “Killing In The Name” dei Rage Against The Machine.

In molti hanno cercato di capire cosa stesse succedendo nella stazione radiofonica. Un problema con le macchine, un incidente tecnico che ha impedito la trasmissione e riproduzione di qualsiasi contenuto audio al di fuori del classico degli anni Novanta? Un sabotaggio? Un sequestro, magari da parte di Zac de la Rocha e Tom Morello? Come riporta il Guardian, gli ascoltatori hanno cominciato a intasare il centralino della radio per chiedere cosa stesse succedendo, se fosse tutto a posto, se fosse possibile rimanere sui Rage Against The Machine ma passare a un altro pezzo, magari “Guerrilla Radio”, per restare in tema. A tutti ha risposto un uomo che ha rifiutato di identificarsi con nome e cognome e che ha preteso gli interlocutori si rivolgessero a lui chiamandolo Apollo, preoccupandosi di specificare che il riferimento era al personaggio della saga di Rocky e non al dio dell’Olimpo. «Non posso dire nulla, io sono solo un tizio che sta in cabina di regia, lascio che la rabbia vada a ripetizione. Che ne pensi, ti piace?», dice Apollo a tutti quelli che lo chiamano al telefono. Se qualcuno si azzarda a chiedergli di mandare un altro pezzo, lui mette giù e poi fa ripartire “Killing In The Name”.

Si sta cercando di capire perché Kiss Radio 104.9 FM stia mandando a ripetizione ormai da ore sempre la stessa canzone. Secondo il Guardian, sarebbe una protesta contro la decisione della proprietà (Rogers Sports and Media) di licenziare Kevin Lim e Sonia Sidhu, due popolari dj della radio che martedì avevano annunciato il loro improvviso licenziamento con un post su Facebook. Secondo il sito Vancouver Is Awesome, sarebbe tutto un stunt pubblicitario per segnalare un cambio di “linea editoriale” della radio, che fin qui aveva trasmesso soprattutto pezzi soft rock. In ogni caso, anche di questo Apollo ha detto di non sapere nulla. Quando è arrivato a lavoro, ha detto al Guardian, la canzone era già in onda. E non ha trovato nessuna ragione per metterne un’altra.

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