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Solo adesso la Ever Given e il suo equipaggio potranno lasciare il canale di Suez
E così ce ne siamo dimenticati, ma per giorni non si parlava d’altro, ci svegliavamo la mattina e cercavamo informazioni sullo status della Ever Given, la nave portacontainer che lo scorso 23 marzo si era incagliata nel canale di Suez dirottando il traffico via mare. Ci abbiamo scherzato per quei sei giorni in cui è rimasta bloccata e poi non ci abbiamo più pensato, alla nave come al suo equipaggio, che da allora si trova bloccato. Verranno rilasciati, marinai e nave, il prossimo 7 luglio, dopo poco più di tre mesi, un tempo molto breve secondo il Guardian.
Si tratta di ordinaria amministrazione, per i navigatori, rimanere bloccati per un lungo periodo di tempo sulla propria barca: «a volte per anni, è il tragico destino che riserva i marinai di tutto il mondo, perché i proprietari e i governi non riescono a risolvere i loro disaccordi. Spesso vengono addirittura consegnati alle autorità anche se non hanno commesso crimini», spiega la rivista di geopolitica Foreign Policy. È come se l’equipaggio della nave si ritrovasse ad essere l’oggetto di scambio nel contenzioso tra autorità locali e proprietari, così finché non arriveranno a un accordo non verranno rilasciati. Pare succeda così spesso che l’Organizzazione internazionale del lavoro ha dovuto creare persino un database dove vengono registrati tutti i navigatori abbandonati sulle loro navi.
In teoria il personale dovrebbe continuare a ricevere lo stesso stipendio che percepirebbe se fossero ancora in mare, ma spesso non è così, spiega Foreign Policy, perché capita che le aziende chiudano e i proprietari scompaiano. Sfortunatissimo è l’esempio della nave maltese Bakhtiyar Vahabzade, bloccata ad Istanbul per due anni con dodici marinai a bordo che per un anno e mezzo non hanno ricevuto assolutamente nessuno stipendio. Il Guardian dice che dalla Ever Given si vede nel canale la nave Aman, un’altra abbandonata per quasi due anni con a bordo un solo marinaio, che continua a fare avanti e indietro per reperire i viveri necessari e ricaricare il telefono (può stare in terraferma solo 2 ore al giorno).

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