Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Un ragazzo russo è rimasto intrappolato in un talent show cinese
Un ventisettenne russo si è trovato intrappolato in un talent show in Cina, costretto a cantare nella speranza di essere eliminato da un pubblico che si ostinava a votarlo. Non è un girone dell’inferno, è quello che è successo a Vladislav Ivanov, arrivato in Cina nel 2019 per studiare il mandarino. Ivanov ha iniziato a lavorare lo scorso anno come traduttore per il talent show Chuang 2021, quando è stato notato per la sua bellezza da uno dei produttori del programma, che gli ha poi chiesto se gli «sarebbe piaciuto provare una nuova vita», racconta al Guardian. Il ragazzo ha detto di sì e ha firmato il contratto quasi senza sapere di cosa si trattasse, e si è trovato a gareggiare in questo idol show per tre mesi. E a diventare un’icona dell’etica del lavoro cinese.

Vladislav Ivanov nel daily di Chuang 2021
Lo scopo del programma Chuang 2021 era di gareggiare per un posto in una boy-band internazionale, e la selezione proveniva dai voti del pubblico a casa. I concorrenti sarebbero stati messi a dormire in posti sovraffollati e costretti «a ballare e cantare ogni giorno», dice Lelush, il nome d’arte che i produttori hanno affibbiato a Ivanov. A tutti i concorrenti sono stati confiscati i cellulari. Nessuno poteva andarsene a meno di non infrangere il contratto firmato, infrazione che prevedeva il pagamento di una penale sostanziosa. Nella speranza di essere eliminato al più presto, Lelush saltava le prove di canto e chiedeva ad ogni puntata al pubblico di non votarlo, «per favore non fatemi andare alla finale, sono stanco» o «entrare a far parte di una boyband non è il mio sogno e non so cantare né ballare, spero che i giudici non mi supportino: mentre gli altri vogliono prendere una A, io voglio una F, che sta per “freedom”, e cioè vorrei andare a casa», avrebbe sentito in una daily il South China Morning Post.
Il problema però era che nessuno capiva se le sue suppliche fossero autentiche o una messa in scena per creare hype attorno a Lelush. Molti hanno visto in lui un modo per controllare la routine lavorativa di un’altra persona, come ha detto il vlogger cinese Tainn Na a Vice USA. Come se i telespettatori fossero diventati i capi che impediscono il licenziamento del lavoratore e lo costringono a fare cose contro la sua volontà, «hanno provato il divertimento di diventare loro stessi dei capitalisti». Così, dice il Guardian, i telespettatori imponevano anche a Ivanov di svolgere il “996”, ovvero il turno lavorativo cinese che va dalle 9 della mattina fino alle 9 di sera, per 6 giorni alla settimana. Per altri invece il ragazzo esprimeva perfettamente l’idea dell’anti-celebrità, così imbronciato e scontroso, con atteggiamento un po’ disfattista. Alla fine Ivanov è stato “liberato” solo lo scorso sabato alla finale, e ha detto «finalmente lascio questo lavoro». L’ambasciata russa ha prontamente risposto «congratulazioni, riposati».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.