Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
In un nuovo film ambientato in Italia Liam Neeson recita insieme al suo vero figlio
Si chiama Made in Italy e uscirà il 26 marzo su Amazon Prime Video, che proprio in questi giorni aveva annunciato la produzione del primo film completamente italiano. Ambientato in una ultra soleggiata Toscana, vedrà Liam Neeson interpretare un artista rimasto vedovo e Micheál Richardson, il vero figlio di Neeson, proprio nei panni del figlio del protagonista. Insomma, la genealogia dei personaggi fittizi del film rispecchierà quella vera della famiglia dell’attore nord-irlandese. Un ulteriore parallelo è dato dalla morte della vera moglie di Neeson, l’attrice Natasha Richardson, avvenuta quando il figlio era ancora adolescente, proprio come accade nel film. La trama, infatti, gira attorno alla coppia padre e figlio, in pessimi rapporti, che si ritrova a ereditare una scenografica villa toscana. Ricostruiranno il loro legame come faranno con la casa, un mattone alla volta.
La sceneggiatura era già stata scritta una decina d’anni fa dall’attore James D’Arcy, ora conosciuto perché ha dato il volto a Jarvis, il maggiordomo di Edwin Stark, in vari episodi della saga Marvel. In origine il testo, ispirato dalla perdita del padre, avrebbe portato in scena un adolescente alle prese con l’elaborazione di una tragedia familiare, che sarebbe stato interpretato da D’Arcy stesso. Ora, dieci anni dopo, D’Arcy ha deciso di occuparsi della regia e lasciare il ruolo ad un attore più giovane, cioè Michéal Richardson, che ha poi coinvolto il padre. Se non sapessimo che Liam Neeson e Micheál sono imparentati, penseremmo a un’incredibile somiglianza, considerando che stando a quanto riporta il Guardian i due insieme sul set funzionano alla perfezione, proprio come normali colleghi.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.