Una raccolta di screenshot dei vincitori dei Golden Globes e dei loro salotti
Se c’è una cosa che abbiamo imparato dopo un anno intero di riunioni su Zoom è che non dobbiamo fidarci dell’aspetto che hanno le case degli altri. Illuminazione studiata, oggetti furbescamente posizionati, libri selezionati. Nonostante ciò, è più forte di noi: durante le riunioni perdiamo la concentrazione per spiare l’arredamento intravisto nell’appartamento dei colleghi, e quando vediamo un Vip in collegamento, la prima cosa che facciamo è allungare l’occhio per osservare cosa c’è dietro. La stessa cosa è successa ieri, durante un’edizione dei Golden Globes che si è rivelata più calda e intima del solito nonostante la maggior parte degli ospiti fosse in collegamento da casa, o forse proprio per quello.
L’apparizione più bella è stata senz’altro quella di Jodie Foster, vincitrice del ruolo best supporting actress per il film The Mauritanian. L’attrice ha accettato il premio in pigiama, condividendo il bel momento con la moglie Alexandra Hedison (in pigiama pure lei) e un cagnolone bianco. Dopo aver appreso di non aver vinto nulla col suo bellissimo Mank (ne parlavamo qui), David Fincher ha reagito facendosi uno shottino in diretta, ed è subito diventato virale. Il Guardian ha raccolto gli screenshot dei vincitori in collegamento in una bella gallery: c’è Sacha Baron Cohen elegantissimo insieme alla moglie (best actor per il sequel di Borat), la splendida Rosamund Pike (best actress, I Care a Lot) immersa in una nuvola rossa Molly Goddard, il regista di Minari Lee Isaac Chun insieme alla sua bambina, Simone Ledward Bosem che accetta il premio per il marito Chadwick Boseman (miglior attore, Ma Rainey’s Black Bottom, morto il 28 agosto 2020.

Jodie Foster in pigiama con la moglie Alexandra Hedison.

Sacha Baron Cohen con la moglie Isla Fisher.

Lee Isaac Chung con la figlia.

Simone Ledward Boseman accetta il premio per suo marito Chadwick Boseman, morto il 28 agosto 2020.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.