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Anche voi fate fatica a riconoscere un volto con la mascherina?

02 Settembre 2020

Le mascherine sono fondamentali nel contenimento della diffusione del Coronavirus, anche se in molti se ne lamentano per i più svariati motivi. Fatta eccezione per chi non può indossarla per conclamati motivi di salute, c’è un fattore che effettivamente potrebbe rappresentare un problema per alcune persone. Un nuovo studio riportato dal New York Times ha infatti rilevato come la mascherina renda più difficile il riconoscimento facciale per una percentuale di persone molto più alta del previsto.

Il dottor Erez Freud, psicologo del Center for Vision Research presso la York University di Toronto, e i suoi coautori hanno infatti scoperto che dei quasi 500 adulti che hanno completato un esercizio di memoria facciale online, il 13 per cento ha avuto così tanti problemi a identificare i volti mascherati che, secondo il Nyt, «potrebbero anche soffrire di prosopagnosia o essere ciechi». Quando si è trattato di riconoscere volti senza mascherina, invece, solo il 3,5 per cento ha ottenuto un punteggio così basso. Questo perché il riconoscimento facciale avviene in modo olistico: non esaminiamo le caratteristiche delle persone in modo frammentario. Piuttosto, diamo un’occhiata all’intera faccia e quando metà del viso è nascosto da una maschera, l’intero processo ne risente.

Ci sono anche delle differenze culturali: nei Paesi in cui è abitudine presentarsi in pubblico con il volto coperto, come in Egitto o negli Emirati Arabi Uniti, le persone sono più abituate ad affidarsi alla lettura degli occhi per riconoscere chi hanno di fronte, mentre per europei e americani è più difficile. Probabilmente, anche molti popoli asiatici che hanno adottato da molto tempo l’abitudine di usare la mascherina potrebbero essere avvantaggiati in questo processo. In ogni caso, gli occhi sono i primi indicatori che utilizziamo per riconoscere le persone, per cui anche se inizialmente si fatica a identificare subito qualcuno, dai suoi occhi potremmo comunque raccogliere informazioni sulla sua identità e le sue emozioni. «Molte informazioni vengono trasmesse dalla regione degli occhi», ha spiegato Richard Cook, psicologo presso Birkbeck, Università di Londra, «Abbiamo ancora accesso a queste informazioni». Insomma, nessuna scusa per non indossarla.

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