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È stata appena lanciata Watermelon+, una piattaforma streaming dedicata al cinema palestinese Tanti dei migliori film palestinesi prodotti negli ultimi anni, quasi mai arrivati nelle sale italiane, adesso disponibili in streaming.
Pope Crave ha dato la notizia della fumata bianca prima di Vatican News L'account di meme ha dato l'Habemus Papam con ben quattro minuti di anticipo rispetto al profilo ufficiale del Vaticano.
È Papa da neanche 24 ore ma Leone XIV è già riuscito a far arrabbiare i trumpiani Perché in passato ha espresso delle cattolicissime opinioni sull'immigrazione, ma soprattutto perché ha osato criticare JD Vance.
Tommy Cash ha fatto un remix di “Espresso Macchiato” assieme a Tony Effe Esce il 9 maggio a mezzanotte e sarà l'ultimo atto della vacanza italiana di Cash prima di partire per l'Eurovision.
Blossoms Shanghai, la prima e unica serie tv diretta da Wong Kar-wai, arriverà in streaming su Mubi Dopo due anni dall'uscita in Cina, finalmente potremo vederla anche noi.
Anche Netflix vuole essere TikTok e lancia il feed per vedere film e serie in formato verticale Permetterà di scrollare tra clip e trailer dall’app su smartphone, alla ricerca di qualcosa da guardare. 
Quella di Timothée Chalamet ai David è stata davvero una pessima serata E dire che l'attore ha pure saltato il Met Gala per partecipare alla premiazione, assieme alla fidanzata Kylie Jenner.
Con Vermiglio, Maura Delpero è diventata la prima donna a vincere il David di Donatello per la Miglior regia E il suo si è confermato il film italiano dell'anno, portandosi a casa ben sette statuette.

Com’è nata la stretta di mano

10 Marzo 2020

«È proprio quando ti viene detto di non fare qualcosa, che inizi a chiederti perché lo fai», afferma Mary Beard su Tls, prima di ripercorrere la storia di uno dei gesti più comuni diventato in tempi di Coronavirus oggetto di stigma sociale: la stretta di mano. Mentre noi abbiamo provato a salutarci come nella scena dell’addio alla stazione in Frankenstein Junior, gomito a gomito, Beard ha analizzato il significato del gesto nella sua accezione di saluto occidentale, avvalendosi dell’arte e dei testi antichi.

«A Roma il gesto era noto come “dextrarum iunctio”, o “l’unione delle mani giuste”, usato come simbolo di vicinanza, affetto o fiducia, ma non per salutarsi», scrive. Nell’antica Grecia e nell’antica Roma infatti, il modo di salutare era legato in parte a una questione di status. «Se avessimo incontrato qualcuno di livello più elevato, e avessimo dovuto chiedergli un favore, molto probabilmente ci saremmo inginocchiati per terra e lo avremmo stretto attorno alle ginocchia. Come una sorta di inchino». Nel caso in cui avessimo incontrato qualcuno al nostro stesso livello sociale, invece, «probabilmente lo avremmo baciato sulle labbra o sulle palpebre».

Per quanto riguarda la stretta di mano come saluto, quale tipica usanza occidentale, una spiegazione è offerta da Regni dimenticati di Gerard Russel (Adelphi), con riferimento alla campagna militare contro l’Impero partico (erede dell’Impero persiano di Ciro) lanciata dal plutocrate romano Crasso nel 53 a.C., «una guerra che ha plasmato il nostro mondo tanto quanto il loro», scrive Russel, autore ed ex diplomatico britannico e delle Nazioni Unite. «Nel corso di quella guerra si verificò un singolare incontro transculturale. Nel Primo secolo d.C. la Turchia meridionale cadde per la prima volta preda dei romani. I legionari che vi si erano stanziati si imbatterono in una religione a loro totalmente sconosciuta. Si direbbe che la trovassero attraente: quando tornarono a Roma, ne portarono con sé una loro versione. Era il culto del dio Mitra, e aveva una certa somiglianza con la religione degli yazidi, i più vicini dei quali vivono oggi duecento chilometri a est di Harran», e di cui nessuno studioso conosce per intero la storia. «Entrambe le religioni ingiungevano di pregare tre volte al giorno, di riverire il sole, di indossare fasce speciali e di sacrificare tori. Infine, gli adoratori di Mitra si definivano “quelli uniti dalla stretta di mano”».

È opportuno ricordare infatti che all’epoca in cui il culto di Mitra divenne oggetto di attrazione a Roma, la stretta di mano, come affermava Mary Beard, non era ancora quel gesto consueto di saluto che è diventato in seguito in Occidente. Anzi, «sembra che lo sia diventato proprio grazie ai mitraisti», continua Russel, «per i quali costituiva un rituale di appartenenza al gruppo come lo è oggi per gli yazidi». Nonostante il culto di Mitra finì per sparire quando il cristianesimo iniziò ad affermarsi nell’Impero, il gesto è sopravvissuto, sebbene «interamente privato delle sue risonanze mistiche».

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